Le Piccole Sorelle dei Poveri e il voto dell’ospitalità

De Donatis ha visitato la comunità, presiedendo la Messa nella festa della fondatrice, santa Maria della Croce. Il servizio agli anziani soli e indigenti

«Guardate il povero con compassione e Gesù vi guarderà con bontà nel vostro ultimo giorno». Il testamento di santa Maria della Croce, al secolo Jeanne Jugan, vive nelle Piccole Sorelle dei Poveri, congregazione da lei avviata nel 1839 a Saint-Servan-sur-Mer, in Bretagna, quando cedette il suo letto a un’anziana cieca e inferma. Venerdì 30 agosto, nella cappella dell’istituto di piazza San Pietro in Vincoli, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha presieduto la Messa per la festa della fondatrice canonizzata da Benedetto XVI l’11 ottobre 2009. Un «fulgido esempio di santità», l’ha definita il cardinale vicario, ricordando la figura della religiosa francese il cui scopo principale era quello di assistere materialmente e spiritualmente gli anziani soli e indigenti. Da qui il quarto voto di ospitalità professato dalle Piccole Sorelle, che si aggiunge ai tre tradizionali di castità, povertà e obbedienza.

Seguendo le orme della madre, che si dedicò completamente alla questua, ancora oggi l’opera, presente in 32 Paesi dei cinque continenti, dipende esclusivamente dalla carità quotidiana di numerosi benefattori. «La Provvidenza viene costantemente in nostro aiuto», afferma madre Francisca Armenteros, superiora della Casa provincializia di Roma dove attualmente vivono 50 anziani poveri assistiti da 13 suore, dai membri dell’associazione Jeanne Jugan e da numerosi volontari ai quali, per il mese di agosto, si sono aggiunti cinque seminaristi di Madrid. «Sembra una follia, sembra impossibile, ma se Dio è con noi questo si farà», ripeteva santa Maria della Croce che ancora oggi, per il cardinale De Donatis, rappresenta «un meraviglioso esempio di vita. Se la Chiesa va avanti nel suo cammino è grazie ai santi innamorati pazzi di Dio, è grazie a uomini e donne folli che con piccole risorse, abbandonati esclusivamente alla Provvidenza di Dio, hanno realizzato opere grandi».

La santa francese, ha proseguito il porporato, è stata «capace di servire con umiltà, nascondimento e intelligenza». È stata una donna sapiente, ha aggiunto commentando la parabola delle vergini sagge e stolte, spiegando che «la sapienza nasce dall’incontro armonioso tra l’umiltà e l’intelligenza. Se non è intelligente, l’umiltà diventa ignavia; se non è umile, l’intelligenza si inorgoglisce e genera superbia». Il cardinale ha infine confessato che durante le sue visite nella struttura di piazza San Pietro in Vincoli, attiva dal 1882, è sempre rimasto colpito dal constatare che è «una Casa dove c’è la vita di Dio». All’ingresso del grande complesso su un cartellone sono stampate le parole della santa francese secondo la quale «rendere i poveri felici è tutto!». Esortazione che trova compimento nella missione delle Piccole Sorelle, la cui vocazione principale è proprio quella di farsi “sorelle degli ultimi”. «Nelle nostre Case gli anziani poveri vengono accolti in una grande famiglia – spiega ancora madre Francisca -. Molti sono completamente soli e noi cerchiamo di dedicare loro non solo cure fisiche ma anche tempo e ascolto. I loro sorrisi rafforzano in noi la gioia di servire. Anche Papa Francesco ci ricorda costantemente che dobbiamo essere vicini agli anziani la maggior parte dei quali soffre di solitudine». L’ospite più giovane ha 66 anni mentre la più anziana è una religiosa che ha da poco compiuto 101 anni.

2 settembre 2019