Le “Madri della Terra” a confronto sulla salvaguardia del creato

Concluso con un tavolo interreligioso al femminile il “Villaggio” di Earth Day e Focolari, a Villa Borghese. Record di presenze: 130mila persone

Concluso con un tavolo interreligioso al femminile il “Villaggio” di Earth Day e Focolari, a Villa Borghese. Record di presenze: 130mila persone

Nove donne, appartenenti a credi religiosi diversi, unite dalla necessità di salvaguardare il creato. Durante il primo tavolo interreligioso “Madri della Terra” hanno ribadito che il rispetto e la salvaguardia del creato, anche per le generazioni future, uniti alla lotta contro lo spreco sono temi comuni a tutti. È stato un focus unico nel suo genere quello che ieri, martedì 25 aprile, si è svolto in chiusura del Villaggio per la Terra, organizzato da Earth Day Italia e Movimento dei Focolari al galoppatoio di villa Borghese e alla terrazza del Pincio. «Sfruttiamo il Pianeta senza nessuna limitazione mentre i nostri testi sacri ci invitano ad essere più attenti» ha affermato Franca Coen presidente della comunità ebraica progressista Beth Hillel e vice presidente di Religions for Peace Italia.

L’incontro è stato aperto dal saluto dei partecipanti al Trekking Interreligioso organizzato da Pontieri del Dialogo, protagonisti ieri di una maratona interculturale di 14 chilometri attraverso i luoghi più simbolici di Roma. Fabio Pagliara, segretario generale Fidal, ha ricordato l’appuntamento del 17 settembre con la “Via Pacis”, la mezza maratona multireligiosa. Durante il dibattito, moderato dalla giornalista Lorena Bianchetti, sono stati letti alcuni stralci dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. «Siamo d’accordo con lui – ha dichiarato Shahrazad Houshmand, teologa iraniana, docente di studi Islamici alla Sapienza e alla Pontificia Università Gregoriana -: la terra è stata offerta gratuitamente a musulmani, cristiani, induisti, buddisti ed è nostra responsabilità essere uniti per salvaguardare un bene di tutti».

Per Lilamaya Devi, membro dell’Unione Induista Italiana, «è importante agire subito partendo dall’educazione, dal formare le coscienze individuali: un campo d’azione che riguarda soprattutto le donne». Suor Tiziana Longhitano, francescana, ha ricordato che san Francesco d’Assisi aveva con la natura un legame familiare. «Solo se inizieremo a trattare il creato come una persona a noi cara potremo avere rispetto per ciò che ci circonda» ha detto. Da Mariangela Falà, presidente della Fondazione Maitreya, istituto di cultura Buddhista, un richiamo «al senso di responsabilità. Dobbiamo iniziare a lavorare su noi stessi – ha affermato -, a porre attenzione a ciò che facciamo, evitando inutili sprechi».

Il rispetto della natura è fondamentale anche per la religione ebraica: «Già nelle prime pagine della Torah ci viene insegnato di custodire il creato» ha detto Anna Di Segni Coen, della Comunità ebraica di Roma. Per gli islamici preservare il creato rispecchia «uno degli obblighi principali. Dobbiamo vivere in armonia con la natura e gli animali» ha aggiunto Zubeyde Bolat, dell’Istituto Tevere Pro Dialogo. «Ci troviamo davanti a una crisi antropologica e morale ed è compito di ogni uomo fare della natura la propria casa da custodire», ha asserito Mervat Kelli, siro-ortodossa.

L’incontro è stato l’ultimo nel calendario della IV edizione del Villaggio per la Terra che chiude con «un bilancio assolutamente positivo – ha detto Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia -. Abbiamo avuto un record di presenze pari a 130mila persone. La sensibilizzazione per la tutela dell’ambiente è passata attraverso lo sport, la musica, laboratori scientifici, dibattiti». Dallo scorso anno, ha aggiunto Antonia Testa, corresponsabile del Movimento dei Focolari a Roma, «è partito qualcosa di straordinario: abbiamo seguito le parole del Papa e quest’anno abbiamo visto convergere varie esperienze di realtà ecclesiali, sociali e sportive».

26 aprile 2017