Le foibe, massacro «per troppo tempo dimenticato»

Al Senato le celebrazioni per il Giorno del Ricordo. Il presidente Grasso: «Ferita ancora aperta». Il sindaco di Gorizia: «Va emarginato chi nega, minimizza o giustifica, prevedendo l’aggravante del negazionismo»

L’Inno di Mameli e quello europeo hanno aperto la cerimonia in occasione del “Giorno del ricordo” svoltasi venerdì sera, 9 febbraio, nell’aula del Senato di Palazzo Madama, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di quello del Senato Pietro Grasso e del ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro. Istituito con apposita legge nel 2004 per fare memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale, il Giorno del ricordo si celebra il 10 febbraio di ogni anno.

Furono centinaia gli italiani assassinati e gettati nelle foibe dalle milizie della Jugoslavia di Tito tra il 1943 e il 1947. Un massacro «per troppo tempo dimenticato anche dalla storiografia ufficiale», ha affermato il presidente Grasso indirizzando il suo discorso in modo particolare ai giovani, ai quali è doveroso trasmettere la memoria di quanto accaduto «come atto di giustizia nei confronti delle vittime e ammonimento perenne contro ogni persecuzione e offesa della dignità umana». Per il presidente del Senato si tratta di «una ferita ancora aperta» per l’Italia, tanto più che negli anni si è parlato poco anche delle migliaia di connazionali costretti a un «lacerante esodo» per fuggire dalle persecuzioni. Non dimenticare gli orrori della guerra, trasmetterli alle nuove generazioni significa «superare il risentimento, aprirsi alla speranza e alla riconciliazione» ma soprattutto far capire loro «quanto sia stato difficile realizzare il sogno dell’Europa unita».

Hanno partecipato alla cerimonia anche numerosi testimoni e familiari delle vittime. Con loro anche associazioni, il coro dell’istituto comprensivo “Giovanni XXIII” e dell’orchestra dell’istituto superiore “Giuseppe Moscati” di Sant’Antimo (Napoli), diretti dal maestro Donato De Simone, e gli studenti delle scuole partecipanti al concorso nazionale “10 febbraio”, promosso dal Miur e dalle associazioni degli esuli con il tema “La fine della grande guerra e il Confine orientale”.

Molto critico l’intervento di Antonio Ballarin, presidente della Federazione delle associazioni degli esuli istriani fiumani e dalmati, il quale reclama che dopo 70 anni venga elargito il risarcimento dello Stato per i danni subiti dai profughi. Pur riconoscendo che molto è stato fatto da parte delle istituzioni, ha ribadito che «la strada è ancora lunga» e ha sollecitato la consegna della medaglia d’oro al valor militare alla città di Zara, assegnata dall’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ma mai consegnata. Ha inoltre chiesto che i libri di testo scolastici dedichino maggiore spazio a quanto accaduto in quegli anni e la possibilità di recuperare «dai luoghi dove furono assassinati i resti di chi ancora è rimasto senza degna sepoltura o l’opportunità di onorare quei luoghi, circostanza impedita di fatto ancora oggi».

Per Rodolfo Ziberna, sindaco di Gorizia, «le foibe sono state un argomento tabù su cui la prima Repubblica ha posto una pietra tombale». Ha sottolineato che le famiglie dei deportati attendono l’apertura degli archivi oltre confine e che va «combattuto chi tende a negare e giustificare il fenomeno delle foibe, va emarginato chi nega, minimizza o giustifica, anche prevedendo l’aggravante del negazionismo». Fare memoria, per il ministro Finocchiaro, è fondamentale «in un’epoca in cui sentimenti di intolleranza e di odio razziale tornano prepotentemente a farsi sentire». Al dramma vissuto dalle vittime delle foibe, dalle loro famiglie e dai tanti esuli per lunghi decenni «si è sommato quello dell’oblio, della rimozione di un passaggio storico. Oblio che ha preteso di mettere tra parentesi un pezzo della storia di quel periodo, escludendo dalla conoscenza e dalla memoria non solo cronache di fatti sanguinosi ma anche vite, affetti e abissi di dolore».

12 febbraio 2018