Le famiglie dopo l’Incontro mondiale: un’esperienza bellissima

Le voci raccolte in piazza San Pietro all’Angelus con Francesco al termine dell’evento. «Il Papa ci chiama a un bell’impegno»

Il testo dell’Invio missionario delle famiglie stretto tra le mani, gli occhi socchiusi e le labbra che si muovono appena. «Sto cercando di impararlo a memoria. Il Papa ci chiama a un bell’impegno», dice Loredana. Con il marito Francesco e i figli Ester e Marco, di 9 e 13 anni, ieri mattina, 26 giugno, è arrivata in piazza San Pietro intorno alle 10. Vengono da Rieti e hanno deciso di trascorrere la domenica in Vaticano «per respirare un po’ l’atmosfera del X Incontro mondiale delle famiglie».

All’ingresso in piazza decine di volontari distribuivano il cartoncino con il testo del mandato missionario letto da Papa Francesco al termine della Messa di sabato 25 in piazza San Pietro. Loredana ne ha preso qualcuno in più da regalare agli amici e «a quelle coppie che in questo momento stanno attraversando una crisi», afferma Francesco. Per problemi familiari la famiglia reatina non ha potuto partecipare alla celebrazione di sabato.

«Avevamo promesso ai bambini che non ci saremmo persi la recita dell’Angelus, ed eccoci qua», aggiunge Loredana che a voce alta con il marito legge parte del testo: «Siate voi a “cucire” il tessuto della società e di una Chiesa sinodale, che crea relazioni, moltiplicando l’amore e la vita». La donna riflette che «a parole sembra semplice. Un tempo era facile creare nuove relazioni, a volte bastava scambiarsi un sorriso al supermercato per conoscere nuove persone. Ma oggi si va sempre di fretta e il poco tempo libero lo si trascorre chinati sugli smartphone, dove segni anche la lista della spesa, e gli altri non li guardi neanche in volto».

A pochi passi da loro si è radunato un gruppo di Scigliano (Cosenza) guidato da don Christian Milone, parroco di Santa Maria Assunta. «Non ci è stato possibile partecipare fisicamente all’Incontro ma ci siamo preparati da gennaio organizzando appositi momenti di catechesi – racconta -. È stato un bel percorso di crescita non solo delle singole famiglie ma anche della famiglia della Chiesa». Partiti dalla Calabria nella serata di sabato, dopo la celebrazione in parrocchia, durante il viaggio hanno commentato l’omelia del Papa.

«È proprio vero che oggi bisogna avere coraggio di sposarsi – dice riprendendo le parole di Bergoglio -. Il drago dell’egocentrismo e l’influenza globale contagiano anche un piccolo paesino del sud Italia con poco più di mille abitanti. Abbiamo voluto organizzare questo “pellegrinaggio” di un solo giorno a Roma proprio per “scomodarci” dai nostri agi e andare incontro al prossimo». Silvia, in piazza con le figlie Maria Luce e Serena, si impegna «ad essere “il seme di un mondo più fraterno” nei luoghi frequentati quotidianamente».

Accanto a loro gruppi di fedeli che sventolano le bandiere dell’Argentina, dell’Ucraina, dell’Australia, del Venezuela. Federica e Davide della diocesi di Vigevano hanno partecipato ai lavori del Congresso teologico-pastorale con il figlio 13enne Eugenio. «È stata un’esperienza bellissima – osserva Federica -. Porto nel cuore tante testimonianze e gli argomenti trattati, molto concreti e vicini al cambiamento che tutte le famiglie stanno vivendo, hanno offerto spunti su cui meditare».

Il mandato consegnato da Papa Francesco «è “bello tosto” – aggiunge Davide -. Ci vuole coraggio e una buona dose di volontà per cambiare questa società, ma con l’aiuto dello Spirito Santo si può». Eugenio è ancora emozionato per aver partecipato alla Messa a pochi metri da Papa Francesco. «Mi ha molto colpito l’esortazione rivolta ai genitori di essere meno iperpotettivi con i figli. Loro con me lo sono fin troppo», dice rivolgendosi ai genitori. «È figlio unico», si giustifica la madre.

Da Udine a Roma sono arrivati Pierluigi e Giulia con i figli Simone e Matteo di 11 e 15 anni. «È stata un’esperienza importante per tutta la famiglia – precisa Pierluigi -. La famiglia è davvero la cellula della società e pur nella sua fragilità ha un ricco bagaglio, pertanto deve essere ascoltata, accompagnata e sostenuta».

27 giugno 2022