“Le dolci note”, cresce il coro affiliato all’Antoniano

Successo del gruppo vocale di ragazzi della parrocchia San Barnaba. Unico a Roma legato alla realtà di Bologna, ha cantato davanti a Papa Francesco. Vasto il repertorio. Aperte le iscrizioni

Nel cuore del quartiere multietnico di Torpignattara c’è un corpo di canto particolare, composto da ragazzini al di sotto dei 15 anni. Si chiama “Le dolci note” e rientra nelle tante attività della parrocchia di San Barnaba, un vero polo attrattivo per tutti gli abitanti della zona. Questo coro di voci bianche – cioè di giovani che non hanno ancora raggiunto l’età in cui si verifica la muta vocale – è di recente fondazione ma è già noto a tutti gli appassionati: nato nel 2014, ha assunto il nome che porta oggi nel maggio 2016, quando si è affiliato (unico esempio a Roma) alla galassia dello storico “Piccolo Coro dell’Antoniano” di Bologna. Un riconoscimento che è un fiore all’occhiello per tutta la città.

«L’idea di creare un gruppo di canto per questi ragazzi è venuta proprio perché non c’era una realtà simile», spiega Alessandro Bellomaria, direttore del coro. E la bontà di questa intuizione è nei numeri, perché di mese in mese la partecipazione dei ragazzi è cresciuta esponenzialmente: «Iniziammo con una decina di giovani, ma già dopo una nostra esibizione a Bologna avevamo quasi raddoppiato il numero. Oggi le voci bianche sono una quarantina, e si esibiscono in un repertorio che va dalle canzoni classiche dello “Zecchino d’oro” alle melodie più note della musica leggera, ovviamente adattate per il coro. L’importante è che ogni canzone sia portatrice di un bel messaggio».

Dunque offrire un posto accogliente, trovare nuove amicizie a tutti i bambini e ragazzi del quartiere, ed educare ai buoni valori. Il tutto, va detto, senza spese se non quelle inerenti all’acquisto dei materiali necessari per l’attività musicale. A settembre e gennaio si aprono ogni volta le iscrizioni, gratuite anche quelle (info: piccolocorodolcinote@gmail.com). «Ci vediamo due volte a settimana per le prove, il martedì e il sabato – dice il direttore Bellomaria – e le presenze sono sempre altissime. Qualcuno può mancare per malattia o altri impegni, altrimenti sono tutti sempre presenti e partecipi». Ci sono anche ragazzi stranieri: filippini, rumeni, peruviani, perché a Torpignattara abitano tante diverse comunità. «Questo è un quartiere difficile. A noi interessa far crescere i giovani anche in altro, non solo nel canto. Vogliamo dare ed essere un punto di riferimento».

A testimonianza della qualità del lavoro dei ragazzi e della passione degli adulti, sta un fatto: che i ragazzi che eccedono l’età per far ancora parte del coro, ovvero coloro che cambiano voce, chiedono di rimanere nell’attività andando a far parte di un altro gruppo di canto, “Gocce D’Ambra”, che ha preso recentemente questo nome a seguito dopo della scomparsa di una giovane del coro, Giulia D’Ambra. Insomma, nessuno vuole lasciare. Qualche mese fa, il 19 novembre, l’esibizione de “Le dolci note” ha avuto uno spettatore d’eccezione: Papa Francesco, che ha ascoltato i ragazzi in Aula Paolo VI durante il pranzo per la Giornata mondiale dei poveri. Altri appuntamenti sono in calendario, tra cui spicca quello in estate a Malaga per celebrare il gemellaggio con il coro di pari età spagnolo, e in data più prossima il 7 aprile proprio a San Barnaba, per i  60 anni della parrocchia. Una data speciale per un coro speciale. (Alessio Nannini)

15 gennaio 2018