Le Acli ricordano don Giovanni Nicolini

Il sacerdote della diocesi di Bologna, assistente nazionale dell’associazione dal 2017 al 2022, morto il 26 febbraio all’età di 83 anni. Il suo appello costante alla povertà

Una vita vissuta nella carità, quella di don Giovanni Nicolini, morto ieri, 26 febbraio, a Bologna, all’età di 83 anni. Proprio a Bologna saranno celebrati i funerali, domani pomeriggio, 28 febbraio, nella cattedrale di San Pietro, presieduti dal cardinale Matteo Zuppi.

Nato nel 1940 a Mantova, laureato in Filosofia all’Università Cattolica di Milano, monaco della comunità delle famiglie della Visitazione, don Nicolini era stato ordinato sacerdote nel ‘72. Approdato a Bologna nel ’67, era entrato immediatamente in contatto con Giuseppe Dossetti. Parroco in provincia, diede corpo da subito alla sua sensibilità verso gli ultimi, gli “invisibili”, ricoprendo a lungo la carica di vicario per la carità nell’arcidiocesi bolognese e divenendo poi direttore della Caritas diocesana.

Aveva partecipato con entusiasmo alla creazione delle Famiglie della Visitazione, che cercavano di vivere nella dimensione secolare il carisma monastico della Piccola Famiglia dell’Annunziata costituita da Dossetti. Come «avvocato dei miseri e dei poveri, dei migranti, dei marginali» lo ricordano le Acli, per le quali è stato assistente nazionale dal 2017 al 2022. «Svolse un ruolo discreto e prezioso soprattutto sotto il profilo dell’animazione spirituale e del servizio alla Parola, mettendo al servizio dell’associazione il suo spiccato interesse all’inserimento del Vangelo nella concretezza della storia», affermano.

Ricordando il suo appello «costante» alla povertà, intesa soprattutto come povertà dello spirito, per far entrare, come diceva «tutti nelle Acli e le Acli in tutte le piaghe del mondo», sottolineano che don Nicolini «intendeva la sua presenza come prete nelle Acli come un cammino spirituale scandito sulla costante riflessione sulla vita di Gesù, così come presentata dai Vangeli e sulla responsabilità concreta dei credenti nell’edificazione di una nuova società. Rimarrà nella mente e nel cuore di tutti noi – aggiungono – il pellegrinaggio in Terra Santa dell’autunno 2019, che egli condusse come viaggio sapienziale nel cuore delle Scritture nei luoghi in cui esse vennero vissute e scritte».

27 febbraio 2024