Le “24 ore”, confessioni no stop

Venerdì 24 e sabato 25 marzo ritorna l’iniziativa quaresimale organizzata dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione

Venerdì 24 e sabato 25 marzo ritorna l’iniziativa quaresimale organizzata dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione

Tornano anche quest’anno, valorizzate dall’esperienza del Giubileo straordinario della Misericordia, le “24 ore per il Signore”, l’iniziativa quaresimale che intende sottolineare l’importanza del sacramento della riconciliazione. Una sottolineatura molto concreta, tanto da mettere a disposizione dei fedeli la presenza no stop dei confessori per una intera giornata, notte compresa. Le “24 ore” – aperte di fatto dal Papa con la liturgia di venerdì 17 marzi nella basilica di San Pietro, con una settimana di anticipo – saranno celebrate venerdì 24 e sabato 25 marzo, in coincidenza con la solennità dell’Annunciazione. Sarà la data – specifica il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, che organizza l’iniziativa già dal primo anno – «in cui tutte le Chiese offriranno il sacramento della riconciliazione al centro del cammino della nuova evangelizzazione in tutta la Chiesa».

Il tema che orienterà la riflessione di quest’anno è: “Misericordia io voglio” (Mt 9,13). Titolo anche del sussidio preparato dal dicastero vaticano e messo a disposizione delle diocesi, tradotto in varie lingue e distribuito in tutto il mondo. «Vi si spiega – ha detto ad Avvenire l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio – il valore della penitenza, della riconciliazione, si risponde agli interrogativi più usuali, si presentano esempi di conversione dei nostri giorni, oltre a materiali per la lectio divina che possono aiutare nello svolgimento della celebrazione liturgica». L’esperienza delle “24 ore” è stata appunto occasione anche per un cambiamento di vita. A testimoniarlo è lo stesso Fisichella, che ha raccontato di un caso del Brasile, dove in una comunità di giovani ex tossicodipendenti del movimento Shalom ha conosciuto un ragazzo di 22 anni, già cocainomane ad alto livello. «Confessandomi durante le “24 ore” – ha detto al presule – ho visto la mia vita come quella di una pecora nera. Il Signore mi ha trasformato il cuore».

L’iniziativa è diventata ormai una tradizione per tutta la Chiesa. Anche molti vescovi nel mondo confessano per tutta la giornata delle “24 ore”. E l’Anno Santo della Misericordia indetto da Francesco ha aggiunto, secondo Fisichella, «la grande esperienza di riconciliazione vissuta nella Chiesa. Per tutto l’Anno giubilare i più occupati sono stati i confessori, con grande spirito di dedizione. Il nostro popolo ha riscoperto realmente che la confessione non è un elenco di peccati, o per usare un’espressione del Papa una “sala di tortura”, ma l’incontro con l’amore, la bontà e la misericordia di Dio».

Da segnalare che venerdì 24 a Roma, dalle 20 fino a notte inoltrata, resteranno aperte per l’adorazione eucaristica e le confessioni la chiesa di Santa Maria in Trastevere (piazza omonima) e la chiesa delle Stimmate di San Francesco (largo di Torre Argentina). Due chiese centralissime disponibili per romani e pellegrini. Sabato prossimo, 25 marzo, le “24 ore per il Signore” saranno concluse nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, santuario della Divina Misericordia, con la celebrazione di ringraziamento (i primi Vespri della IV domenica di Quaresima) presieduta dall’arcivescovo Fisichella. L’inizio è fissato per le ore 17.

22 marzo 2017