Lazza, tra determinazione e “locura”

Il rapper milanese chiude a Roma il 30 gennaio il suo tour, “sold out” nei palazzetti. Oltre due ore di musica e una setlist di 37 brani. Dalla primavera lo attendono date in giro per l’Europa e poi San Siro

Lazza è una promessa mantenuta: dopo gli esordi nella prima decade del nuovo millennio, si è fatto man mano strada nel mondo del rap, conquistando il pubblico a suon di trap misto a pianoforte, tenendo fede ai suoi studi classici. Secondo classificato al Festival di Sanremo 2023 con “Cenere”, unico rapper solista in Italia ad essersi aggiudicato un Disco di Diamante per un album, è l’artista italiano con più certificazioni del 2024, secondo dati Fimi. E ora è impegnato in un tour nei palazzetti italiani che si chiuderà il 30 gennaio a Roma, in attesa delle date in giro per l’Europa e negli stadi a partire dal prossimo luglio.

Anche dal vivo Jacopo Lazzarini, questo il nome all’anagrafe, non delude le aspettative e da mesi ha registrato l’en plein di tutto esaurito nelle sue undici date del “Locura tour”. “Locura” in spagnolo significa “pazzia”, e nel suo caso descrive la sensazione di follia provata dall’artista, la sua insoddisfazione personale, il suo rapporto con la fama e la sua rabbia, spesso espressa nei pezzi più malinconici. Uno show fuori dagli schemi, il suo, curato nei minimi dettagli: oltre due ore di musica e una setlist di 37 brani per vivere una serata di pura “locura”, sulle note dell’ultimo album fresco di certificazione – triplo Disco di Platino – “Locura” (Island Records), per la prima volta live, e il meglio del suo repertorio.

«Salire sul palco per questi live mi sta ricordando ancora una volta perché faccio questo nella vita – sono le parole dell’artista -. È incredibile quanto mi manchi essere in tour quando non lo sono: ne avevo fisicamente bisogno. Sono anni che giro per i palchi, con all’attivo 5 progetti, centinaia di brani e collaborazioni. So che ognuno ha una canzone che si porta nel cuore più di altre, ed è proprio questo il bello della musica. Con due ore di scaletta, però, è inevitabile che qualcosa resti fuori per fare spazio a brani nuovi. Chi mi conosce sa che non amo ripetermi. Ci sarà una regia live per tutte le date, così sarà possibile rivedere alcuni momenti dello show, per vivere il momento fino in fondo».

Nella lunghissima scaletta non mancano hit come “Re Mida”, “Certe cose”, “Molotov”, “Abitudine” e “Bon Ton”, l’immancabile “Cenere”. E ancora, “Gucci Ski Mask”, “Canzone d’odio” e “Uscito di galera”, oltre a una versione acustica di “Buio davanti”, eseguita assieme al suo storico insegnante di pianoforte, Aleksander Zielinski, molto noto a Milano. «Lo conosco da 20 anni – ha dichiarato Lazza all’Adkronos -, mi ha messo lui le mani sul pianoforte ed è bello poterlo coinvolgere dopo tanto tempo. Ci tengo agli affetti e al concerto, e portare qualcuno con cui ho un rapporto così speciale nel mio tour, per me è davvero significativo». A proposito di affetti, da poco più di due mesi è diventato papà del piccolo Noah, avuto dalla compagna Greta Orsingher. «Devo gestire un po’ i tempi – ammette -, il bambino è piccolo e tutte le attenzioni sono rivolte a lui, lo vorrei portare con me ma è davvero troppo piccolo. Mia mamma, invece, viene a tutte le date».

Dietro il “Locura Tour 2025” si cela un lavoro creativo e tecnico di altissimo livello, frutto della collaborazione tra lo Studio Blearred ed Eleonora Peronetti. Il tema centrale del nuovo album di Lazza – il complesso rapporto tra l’artista, la follia e il successo – si riflette nella scenografia molto simbolica, in cui a farla da padrone è il palco a forma di diamante. Dopo la data romana, un po’ di riposo e da aprile il tour europeo che lo porterà a Barcellona, Madrid, Parigi, Londra, Bruxelles, Berlino, Amsterdam, Stoccarda, Zurigo, Vienna e Monaco. Un’occasione unica per esportare la sua “locura” e conquistare nuovi palchi internazionali, prima di tornare in Italia con due appuntamenti negli stadi: Il 5 luglio a Lignano Sabbiadoro (Udine) e il 9 luglio a Milano allo Stadio San Siro, dove Lazza si esibirà per la prima volta nella “Scala del calcio”. Un traguardo non solo personale, ma un simbolo del legame indissolubile tra l’artista, la sua città e la sua musica.

«È un bene che la scena rap si stia prendendo gli stadi – il commento di Lazza -. Io quando ho iniziato a fare i concerti pregavo che ci fossero 100 persone e oggi ci metto la stessa enfasi del passato. È un grosso goal. Vuol dire che le cose sono cresciute e per il genere che faccio sta andando sempre meglio».

24 gennaio 2025