L’Azione cattolica a “Scuola di Bene Comune”

L’appuntamento dal 15 al 17 novembre a Pomezia. Attesi più di 250 partecipanti, tra studenti e amministratori locali. Il tema: “Parole di Democrazia”

Tre giorni di formazione rivolti a studenti e amministratori locali, per mettere in gioco la propria passione per il bene della scuola, delle città, dell’Italia tutta, a partire da un dialogo tra generazioni che pone al centro la politica con la P maiuscola. È la Scuola di Bene Comune promossa dalla presidenza nazionale dell’Azione cattolica italiana e dal Movimento studenti di Ac (Msac), alla prima edizione. L’appuntamento è dal 15 al 17 novembre a Pomezia (all’Hotel Selene/Sporting, via Pontina km 40). Attesi oltre 250 partecipanti, che si confronteranno intorno al tema “Parole di Democrazia“.

L’obiettivo è «provare a capire insieme in che modo essere custodi della forma di governo che qualifica il nostro Paese e in che modo promuovere l’ideale che ne è alla base», spiegano dall’Azione cattolica. Due i focus di riflessione: “Democrazia è informazione”, anzitutto, perché lo stato di salute dell’informazione di un Paese coincide con la tenuta della sua democrazia. Il secondo focus è “Democrazia è rappresentanza”, perché «non ci sarebbe democrazia senza chi sceglie di partecipare mettendo se stesso a servizio di una comunità e senza chi promuove i propri diritti e doveri non come singoli ma come rappresentati».

Nel corso della tre giorni si alterneranno come relatori Rocco Pezzimenti, docente di Teorie della politica e di Storia delle dottrine politiche alla (Lumsa; Fabio Pizzul, giornalista e Consigliere regionale della Lombardia; Beatrice Draghetti, già Presidente della provincia di Bologna; Vittorio Sammarco, docente di Comunicazione e Politica all’Università Pontificia Salesiana; Dino Amenduni, comunicatore politico e pianificatore strategico dell’agenzia di comunicazione Proforma; Agatino Lanzafame, ricercatore di Diritto costituzionale comparato all’Università di Catania e già consigliere comunale di Catania.

La Scuola di Bene Comune – finanziata dal programma Erasmus+ – è la più recente delle molte iniziative nate in Azione cattolica in risposta all’appello lanciato da Francesco al Convegno ecclesiale di Firenze 2015. «Vi chiedo – disse allora il Papa – di essere costruttori dell’Italia, di mettervi al lavoro per una Italia migliore. Per favore, non guardate dal balcone la vita ma impegnatevi, immergetevi nell’ampio dialogo sociale e politico». Un invito a «curare la casa comune che è la città, la regione, l’intera nazione», rilanciato di recente dal presidente dell’assemblea dei vescovi Gualtiero Bassetti, nel rilevare come «in un frangente segnato dalle divisioni, dalle lacerazioni sociali e, aggiungerei, anche ecclesiali, occorre essere uomini e donne di comunione e di riconciliazione, intercettare le varie sensibilità e i molti bisogni, fare sintesi intorno all’umanesimo cristiano».

13 novembre 2019