Lazio, percorsi ad hoc nella sanità per disabilità molto gravi

Approvata la proposta di legge regionale per il superamento delle problematiche connesse alla prevenzione e alla cura di «pazienti ad alta complessità»

Specifici percorsi diagnostico-terapeutici destinati alle persone con gravi forme di disabilità. Questa la novità che introduce la proposta di legge regionale approvata all’unanimità dal Consiglio del Lazio presieduto da Mauro Bruschini: “Disposizioni per l’istituzione e la promozione di un percorso ad elevata integrazione socio-sanitaria, in favore di persone con disabilità non collaboranti”, d’iniziativa dei consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia, prima firmataria Chiara Colosimo.

La nuova legge regionale, approvata con alcuni emendamenti – anche da parte dell’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato -, fissa l’obiettivo del superamento delle problematiche connesse alla prevenzione e alla cura di «pazienti ad alta complessità, ossia persone con necessità di sostegni intensivi», promuovendo, attraverso le Asl territoriali, specifici percorsi diagnostico-terapeutici in ambito specialistico all’interno dei principali ospedali del Lazio. Quattro gli articoli di cui si compone il testo – oltre a quello dell’entrata in vigore -. Il primo,  relativo alle finalità della legge, richiama i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, individuando i destinatari del provvedimento: pazienti disabili affetti da gravi deficit cognitivo sensoriali.

Gli interventi previsti sono all’articolo due, che impegna la Regione Lazio a promuovere percorsi all’interno dei maggiori ospedali che consentano ai pazienti che non possono accedere autonomamente alle prestazioni sanitarie di accedere agli esami diagnostici necessari a prevenire e curare patologie non direttamente legate alla malattia principale da cui sono affetti. Si prevedono, inoltre, la promozione di un aggiornato archivio informatizzato, in grado di assicurare in tempo reale la raccolta e la trasmissione di dati anagrafici, anamnestici e i referti delle prestazioni sanitarie di cui tali pazienti hanno usufruito; percorsi formativi e di aggiornamento per il personale; azioni di supporto e monitoraggio periodico dello stato di salute delle persone inserite nei percorsi diagnostico-terapeutici.

Previsti anche – grazie a due emendamenti specifici del consigliere Paolo Ciani (Cs Demos) – la predisposizione di un apposito documento volto a riepilogare la storia clinica dei pazienti, facilitando così la presa in carico degli stessi, e la promozione di apposite campagne informative circa le azioni e i servizi previsti dalla legge, coinvolgendo le principali associazioni dei pazienti e dei loro familiari, gli ospedali, gli operatori socio sanitari, gli enti locali, la consulta regionale, le consulte territoriali per le politiche in favore delle persone con disabilità, nonché gli enti del terzo settore maggiormente rappresentativi operanti in materia.

4 marzo 2021