#LavoriAMOxRoma: le proposte dei sindacati ai 22 candidati sindaco

Presentato un decalogo che spazia dalla mobilità all'emergenza abitativa, dai rifiuti al rilancio delle infrastrutture. La richiesta di un Patto per il lavoro e lo sviluppo sostenibile. L'invito a sconfiggere disuguaglianze e disagio sociale. Il "nodo" di Ama e Atac

L’appuntamento con le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre è alle porte e i romani non devono disertare le urne ma «partecipare al voto per scegliere il nuovo sindaco e contribuire alla rinascita della Capitale». L’appello corale di Cgil, Cisl e Uil di Roma è stato lanciato lunedì 6 settembre, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nel Centro Congressi Cavour per presentare  “#LavoriAMOxRoma”, un decalogo di proposte ai 22 candidati sindaci che spaziano dalla mobilità all’emergenza abitativa, dai rifiuti al rilancio delle infrastrutture. L’azione primaria riguarda comunque il lavoro di qualità e a tal proposito i sindacati chiedono agli aspiranti primi cittadini di sottoscrivere un Patto per il lavoro e lo sviluppo sostenibile. «Roma è diventata la città dei lavoretti e degli impieghi a brevissimo termine – ha affermato Michele Azzola, segretario generale di Cgil Roma e Lazio -. Per questo è  necessario il blocco delle esternalizzazioni, il divieto del lavoro atipico e l’istituzione della Centrale unica degli appalti. Il Comune deve produrre lavoro con gli appalti e i servizi sociali». Compito della prossima amministrazione comunale sarà anche quello di rendere la Capitale «un’attrazione degli investimenti verso il settore industriale o il terziario avanzato che produce redditi», ha detto ancora Azzola, per il quale il Patto rappresenta «una priorità assoluta» e l’auspicio è che i candidati sindaco si facciano «avanti per avviare un confronto». Ancora, il prossimo sindaco di Roma sarà chiamato a gestire il Pnrr e le altre risorse europee e disponibili e sarà coinvolto nella gestione del Giubileo del 2025. «Sfide importanti, le cui risorse, se ben sfruttate – ha concluso Azzola -, possono cambiare il percorso di una città che non deve dimenticare le donne, le quali durante la pandemia hanno pagato un prezzo altissimo».

Sconfiggere le disuguaglianze e il disagio sociale, rendere la città più pulita e più vivibile, sognare una Capitale capace di accogliere e includere le diversità sono alcune delle dieci azioni di intervento che di fatto ritraggono «la fotografia di un disastro, della perdita di autorevolezza delle ultime giunte comunali dal 2008 a oggi»,  ha aggiunto Carlo Costantini segretario generale di Cisl Roma. Esortando i cittadini a recarsi ai seggi nel primo week end di ottobre, ha rimarcato che «i romani devono riappropriarsi della loro città» perché negli ultimi anni hanno«subito l’esproprio dei loro diritti». Tra gli esempi, ha citato la mobilità e i trasporti pubblici locali che costringono «a veri e propri viaggi della speranza i cittadini che si spostano dalle periferie al centro e viceversa». Di qui l’auspicio che i candidati sindaci «vogliano confrontarsi con onestà politica per disegnare la Roma del futuro». Una città che, per Alberto Civica, segretario generale Uil Lazio, necessita «di un sindaco che sia un punto di equilibrio e di dialogo con le istituzioni tutte, Regione e governo compresi. Negli ultimi 5 anni – ha osservato – questo è mancato. È importante rivendicare che Roma è la Capitale e quando si parla di investimenti bisogna andare tutti nella stessa direzione». Parlando dell’emergenza lavorativa, della salvaguardia dei redditi e dell’occupazione ha ricordato infine che bisognerà ricominciare da zero «anche nelle partecipate come Ama e Atac, due aziende del Comune dove si sono inspiegabilmente persi due mila posti di lavoro».

7 settembre 2021