Laura Massa e l’esperienza del male affrontata con il sorriso

Presentato il libro “ConVivere” dedicato alla giovane, morta a 16 anni per un neuroblastoma. De Donatis: «Ogni vita è preziosa, va sostenuta fino all’ultimo respiro»

Una «maestra di vita». Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha definito così Laura Massa, morta il 5 ottobre 2015 a causa di un neuroblastoma al quarto stadio. Aveva 16 anni. Ammalatasi all’età di 4 anni, consapevole del suo stato di salute, non si è mai piegato al male né ha mai perso il sorriso. Lo stesso che mostrava nei post sulla pagina Facebook “ConVivere”, che vanta 16mila followers e che continua a essere aggiornata dai suoi familiari. Dal profilo, aperto da Laura un anno prima della morte per infondere coraggio a chi come lei lottava con “l’inquilino”, è nato il libro “ConVivere, finché esiste un donatore esiste anche un’opportunità di vivere” edizioni Ets, scritto da Laura e Paolo Ghezzi, già vice sindaco di Pisa.

Presentato ieri sera, 6 giugno, nell’​auditorium Pio Sodalizio dei Piceni, attiguo alla chiesa di San Salvatore in Lauro, il libro «edifica, incoraggia ed evangelizza», ha detto De Donatis, sottolineando che «viviamo in un tempo in cui in presenza della malattia e delle difficoltà sembra che nulla abbia senso» e non nascondendo la sua preoccupazione sul «pensiero “carsico” che si va diffondendo secondo il quale una vita condita di troppa sofferenza è talmente senza senso che sembra aver senso porre fine alla stessa vita». Ma non è così, perché, ha spiegato, «ogni vita umana è preziosa. Va sostenuta fino all’ultimo respiro, va curata nella dignità. Non è un costo o un peso per la società, è un tesoro da custodire».

In prima fila mamma Monica, papà Celestino e la sorella Andrea. Utilizzano rigorosamente il presente quando parlano di Laura perché, «a prescindere dall’epilogo, è con noi e ci permette di vivere», dicono. Quando Andrea aveva solo 14 anni donò il midollo alla sorella, «donandole altri sette anni di vita», ma in realtà il regalo lo fece a sé stessa perché, dice, «donare è farsi un dono». Monica è «fortunata» a essere stata la mamma di Laura, che «ci è stata affidata, ora è tornata a casa ma continua a vivere attraverso di noi – spiega -. Portiamo avanti i suoi principi e il suo desiderio di donarsi agli altri». Desiderio che si riflette anche nel libro, il cui ricavato sostiene i progetti di Avis (Associazione volontari italiani del sangue), Admo (Associazione donatori di midollo osseo) e Agbalt (Associazione genitori per la cura e l’assistenza ai bambini affetti da leucemia o tumore).

Un libro che parla di vita e di positività, con oltre 300 pagine a colori. Solo la prima è bianca. «Ognuno di noi deve sforzarsi di scrivere e colorare quella pagina», ha detto Paolo Ghezzi durante la serata, organizzata in collaborazione con il dipartimento della Protezione civile e moderata dalla conduttrice televisiva Eleonora Daniele. Un testo che va fatto conoscere «soprattutto ai ragazzi, perché la forza che aveva Laura spesso non la si trova neanche negli adulti». Nei momenti di difficoltà Paolo pensa alla sua giovane amica, coetanea del figlio, e cerca di ispirarsi «a questa energia che ha saputo testimoniare». Riusciva a interloquire con tutti, anche con mamme che seguivano la sua pagina Facebook e le chiedevano consigli. «Era come se avesse una missione – ha aggiunto Ghezzi -, quella di portare serenità nella vita altrui». Per il capo del dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio “ConVivere” è un libro che «insegna a essere portatori di bene, ad ascoltare gli altri, cosa di cui non siamo più molto capaci, e a fortificarci giorno dopo giorno». Il volume offre «una boccata di ossigeno e di speranza – ha detto il parroco di San Salvatore in Lauro, monsignor Pietro Bongiovanni -, perché fa riflettere sul valore di lottare fino all’ultimo istante per il dono della vita».

7 giugno 2023