“Laudato si’”: Roma raccoglie i primi frutti

Conclusa la Settimana sui contenuti dell’enciclica di Francesco sulla custodia del creato. Monsignor Pesce (Pastorale sociale): «Lasciare a chi verrà dopo di noi un mondo bello»

La cronaca e «i fatti che in questi giorni stanno interessando l’Emilia Romagna», ma anche «quello che accade ed è accaduto in Italia e nel mondo», impongono una riflessione sul cambiamento climatico e, di più, «sulla custodia del Creato» perché, «come dice la Bibbia, il Creatore ci ha dato questa meraviglia da custodire». Monsignor Francesco Pesce, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale, del lavoro e della custodia del creato, individua in questo mandato e «nell’impegno a lasciare a chi verrà dopo di noi un mondo bello, il senso della Settimana Laudato si’», che si è conclusa ieri, 28 maggio. Nata otto anni fa per celebrare l’anniversario della pubblicazione dell’omonima enciclica di Papa Francesco sull’ecologia integrale, l’iniziativa intende richiamare a «collaborare per la cura della nostra casa comune», come auspicato dal Pontefice al Regina Coeli domenica 21 maggio.

E sono tante le realtà nella diocesi di Roma che si impegnano nel portare avanti questo obiettivo. Nell’XI municipio, dove sorge la parrocchia di San Gregorio Magno, nel quartiere Portuense, questo tipo di cura passa anche «da una particolare attenzione agli spazi comuni del territorio», spiega il parroco don Stefano Meloni. Racconta quindi di «un gruppo di volontari, promosso da alcuni parrocchiani ma aperto a tutti, con l’integrazione anche di alcune persone rom, che si è fatto carico di due giardini, due parchi giochi e una piazza», alla cui pulizia si dedica quotidianamente. È nata invece dall’accompagnamento dei più fragili, per «connettere le esigenze delle persone e dell’ambiente, nostra casa comune», il progetto di agricoltura sociale “La nuova arca”, «ispirato profondamente dall’enciclica del Papa», come spiega il presidente Antonio Finazzi Agrò. «Crediamo che l’agricoltura debba farsi veicolo di solidarietà, inclusione, cura della terra e dell’uomo», aggiunge il referente del progetto solidale avviato nel 2012 e attivo a Castel di Leva. Concretamente è possibile acquistare prodotti biologici inserendosi in un gruppo di acquisto solidale, «per fare scelte di comunità, non quindi da semplici clienti ma come co-produttori di valore sociale».

Dà una lettura sociale oltre che ecologica alla Laudato si’ pure don Stefano Cascio, parroco di San Bonaventura, perché «esprimere solidarietà verso il mondo è farlo anche per le persone che lo abitano», sottolinea. In questa speciale Settimana dedicata, la parrocchia di Torre Spaccata ha promosso venerdì una giornata intitolata “Illuminiamo il futuro”, facendosi guidare dalla domanda posta dal Papa circa «il tipo di mondo che desideriamo lasciare ai bambini che stanno crescendo oggi». Da qui gli eventi che hanno coinvolto anche le scuole del territorio per «far conoscere la storia della torre medievale che sorge nel quartiere, da custodire e valorizzare».

Coinvolti i bambini anche nelle giornate dedicate alla Laudato si’ dalla Comunità omonima che opera a Roma dal 2019 e che domenica scorsa, racconta la referente Anna Rita Lorusso, «nell’ambito della mostra di 12 icone che illustrano il Cantico di san Francesco, alla galleria “Arca di Noesis”, ha presentato l’opera poetica a loro misura».

29 maggio 2023