“Laudato si'”, invito alla conversione

Il rettore della Lumsa Bonini commenta l’enciclica di Francesco: «Ha una dimensione globale ma concreta, interpella formazioni sociali e persone»

Il rettore della Lumsa Bonini commenta l’enciclica di Francesco: «Ha una dimensione globale ma concreta, interpella formazioni sociali e persone»

«L’invito pressante a non limitarsi al segmento ma a guardare all’integralità dei processi e della persona». È questo, secondo il rettore della Lumsa Francesco Bonini, il punto dell’enciclica di Papa Francesco da tenere sempre a mente. Un invito, quello contenuto in Laudato si’, «che deve essere attuato da tutte le Chiese particolari e da tutti i cristiani in concreto», nell’ottica di una «visione integrale» che implica «la responsabilità di testimoniare questa idea e questa realtà nell’impegno concreto». Significativa, in questo senso, la presenza, alla presentazione dell’enciclica, del metropolita di Pergamo John Zizioulas, in rappresentanza della Chiesa ortodossa: «L’idea è proprio di costruire alleanze, solo così si possono vincere le catene ideologiche che vincolano l’uomo la società e l’ambiente».

Una prospettiva, quella offerta da Papa Francesco, «sempre più inclusiva, anche nella denuncia», e che va di pari passo con l’invito ad «allargare i cuori». L’apertura proposta nell’enciclica, evidenzia Bonini, è «rivolta alla pienezza di tutti i rapporti, anche alle interazioni tra economia, politica e società, o economia, etnia ed etica: relazioni, queste, che devono essere “aperte” perché stiano al servizio delle persone concrete» sulle quali «si pone costantemente lo sguardo del Papa, che poi è lo sguardo di Gesù, come si legge al paragrafo 96». Francesco, insomma, «guarda alla concretezza. Così come, concretamente, dobbiamo farci tutti testimoni della sua enciclica – auspica Bonini – sensibilizzandoci e cambiando comportamenti, allargando il raggio di azione alla comunità e alla società, nei confronti dell’ambiente, della vita associata e della vita personale. Questa è la premessa a quell’Anno Santo della misericordia, propellente che ci viene da Gesù per potere effettivamente realizzare quei cambiamenti cui il Papa ci invita».

L’enciclica «si inserisce nella grande tradizione del magistero sociale della Chiesa, nel solco della Rerum novarum. E l’ecologia si pone come una questione integrale in quanto necessariamente connessa con l’ecologia ambientale, umana e sociale. Tenendo insieme questi tre aspetti dell’ecologia – osserva Bonini – il discorso del Papa assume una dimensione globale ma al contempo concreta perché interpella tutte le formazioni sociali e le persone. Va, insomma, ben oltre una visione dell’ecologia politicamente corretta e chiama al cambiamento, che è di vita, dei sistemi economici e quindi sociale». L’invito di Papa Francesco, secondo il rettore della Lumsa, potrebbe essere «ascoltato poco: abbiamo avuto molte manifestazioni di apprezzamento e interesse, ma il punto vero di tutto il magistero del Papa è l’invito alla conversione. Il degrado ambientale denunciato con forza è strettamente connesso a quello umano: per questo un appello tanto stringente – conclude – rischia di essere eluso».

6 luglio 2015