Lateranense, al via il nuovo anno: ecco le novità

Nei nuovi statuti anche l’autonomia dell’Istituto Redemptor Hominis. L’intervento di De Donatis all’inaugurazione dell’anno accademico

L’autonomia dell’Istituto Pastorale Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense e l’istituzione di cicli di studio che conferiscono gradi accademici a nome dell’università e non di una singola facoltà. Sono due delle novità inserite nei nuovi statuti dell’Università del Papa e annunciati questa mattina, 9 novembre, dal rettore Vincenzo Buonomo durante il tradizionale “Dies academicus”, il 248° dalla fondazione dell’ateneo. «Le innovazioni contenute nei nuovi statuti daranno nuova linfa al futuro che ci attende», ha rimarcato il cardinale vicario Angelo De Donatis che della Pontificia Università è il gran cancelliere. La nuova normativa – che tra l’altro permetterà al Redemptor Hominis un cammino di piena autonomia nel conferire titoli e nello svolgere attività accademica – rinsalderà «il vincolo di appartenenza e il senso di responsabilità che non sono limitati all’università, ma per suo tramite diventano servizio alla Chiesa e al Papa». Per il rettore i nuovi statuti rappresentano «un dono» della Congregazione per l’Educazione Cattolica, che «ha dato piena fiducia a tutte le proposte avanzate dal corpo docente».

È consuetudine celebrare l’inaugurazione dell’anno accademico nel giorno in cui la Chiesa fa memoria della dedicazione della basilica di San Giovanni in Laterano “mater et caput” di tutte le chiese del mondo. La basilica e l’università distano una manciata di metri e il cardinale vicario legge in questa vicinanza il desiderio di «lasciarsi formare da quella pedagogia di universalità e unità che la cattedrale di Roma esprime in modo peculiare». Una cerimonia, quest’anno, segnata dal distanziamento fisico e che non ha visto l’aula magna Benedetto XVI gremita come gli altri anni.

L’evento, per evitare assembramenti, è stato trasmesso in diretta sul canale YouTube dell’università anche per consentire la partecipazione “a distanza” a tantissimi studenti assenti a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. In questo tempo di emergenza sanitaria, il personale accademico, ha osservato il cardinale, è chiamato «a non perdere di vista il dono della comunione che supera ogni barriera». Nonostante il distanziamento «forzato» è possibile creare un forte legame «spirituale» con chi sta soffrendo dal punto di vista economico e di salute a causa del Covid-19.

inaugurazione a.a.2020-2021 Università Lateranense, De Donatis, 9 novembre 2020Rivolto agli studenti, De Donatis ha spiegato che «formarsi al Laterano significa acquisire la logica del “noi” per apprendere quella dimensione del servire nella carità» chiunque si incontri sul proprio cammino. Significa anche «imparare a stimarsi a vicenda custodendo il dono della comunione e svolgere la propria ricerca nella fedeltà al magistero sapendo che il proprio lavoro e il proprio studio sono chiamati al servizio di tutte le Chiese». Decine di studenti provengono da altri Paesi del mondo e pensando a loro il vicario ha osservato che «torneranno nelle proprie terre di origine e arricchiranno le loro Chiese locali del respiro di romanità, cioè aiuteranno le loro realtà ecclesiali a sentirsi parte dell’unica realtà ecclesiale che non ha confine».

Pensando al futuro e ai giorni in cui la pandemia sarà solo un ricordo, il porporato ha auspicato che le difficoltà incontrate in questi mesi siano «un monito a non tralasciare i propri doveri e a non sotterrare i propri talenti. Siamo tutti chiamati a sentirci parte di un disegno che richiede impegno, sacrificio e disponibilità».

Ringraziando Papa Francesco «per l’attenzione e la vicinanza costante», il rettore Buonomo ha evidenziato che «nonostante le difficoltà dovute al coronavirus, quest’anno l’ateneo ha 102 iscritti in più rispetto allo scorso anno» e le procedure di immatricolazione non sono ancora concluse. Presente in 16 Paesi con 43 sedi, l’Università del Papa quest’anno ha affrontato «le numerose sfide poste dalla didattica online», ha concluso il rettore, una modalità di studio che ha «messo in discussione il modo di fare lezione» ma ha permesso di non lasciare soli gli studenti. Alla cerimonia ha partecipato il vescovo Marcello Semeraro, già docente della Lateranense, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, che sarà creato cardinale da Papa Francesco nel concistoro del 28 novembre. La prolusione è stata affidata a Leonardo Messinese, docente ordinario di Metafisica che si è soffermato su “La filosofia e il male”.

9 novembre 2020