Laser e nuove tecnologie per combattere la cataratta

Ogni anno sono circa 500mila le persone che si sottopongo a intervento per sostituire il cristallino. Grazie al femtolaser oggi è possibile una maggiore precisione

La visione ridotta e offuscata, le difficoltà visive durante le ore notturne, la necessità di cambiare frequentemente gli occhiali possono essere i primi sintomi della cataratta. Si tratta della perdita di trasparenza del cristallino, la lente naturale posta all’interno dell’occhio necessaria a mantenere nitida la visione. La cataratta affligge più di un quarto della popolazione con età superiore ai 70 anni e praticamente tutti quelli sopra gli 80 ma può manifestarsi anche in pazienti più giovani in concomitanza di altre patologie come il diabete o la miopia elevata. L’unica soluzione efficace e definitiva è sottoporsi all’intervento chirurgico che consente la rimozione del cristallino opacizzato e la sua sostituzione con una lente intraoculare: un cristallino artificiale. In questo modo viene recuperata la vividezza della visione.

L’intervento di cataratta è l’intervento chirurgico più eseguito al mondo e in Italia sono 500mila i casi trattati ogni anno. Viene eseguito in regime ambulatoriale con semplice anestesia topica, ovvero con un semplice collirio anestetico e nessuna iniezione. La tecnica di base prevede la creazione di una piccola incisione di circa due millimetri sull’occhio. Da qui il chirurgo utilizza una fine strumentazione per aprire la capsula che racchiude il cristallino. Mediante uno strumento che vibra ad altissima frequenza viene aspirata la cataratta e quindi viene inserito il cristallino artificiale. In aggiunta, in alcune strutture, come nell’unità operativa complessa di oftalmologia del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, i chirurghi oculisti possono avvalersi del laser a femtosecondi offrendo così la cataratta laser assistita in affiancamento alle procedure offerte in regime di convenzione. Questa procedura prende il nome di Femtolaser assisted cataract surgery (Flacs).

Il laser a femtosecondi è la più recente innovazione nella chirurgia della cataratta e consente di sostituire il bisturi e la mano del chirurgo nei passaggi delicatissimi delle incisioni, dell’apertura della capsula e della frammentazione del cristallino catarattoso. In questo modo aumenta la sicurezza e l’accuratezza della procedura, mentre si accorciano i tempi di recupero postoperatori. L’utilizzo di questa innovativa tecnologia è particolarmente indicata per chi volesse ridurre la necessità degli occhiali. Infatti è possibile, assieme alla cataratta, trattare un’altra problematica tipica dell’avanzare dell’età, ovvero la presbiopia. L’utilizzo di particolari cristallini artificiali multifocali consente, infatti, la riabilitazione visiva sia per la visione da lontano, come guidare e guardare la televisione, che quella per visione ravvicinata, come utilizzare il computer o leggere il giornale. (Stefano Bonini, direttore Uoc Oftalmologia, Università Campus Bio-Medico di Roma)

13 febbraio 2020