“L’arte di guarire” il cuore, raccontata da don Fabio Rosini

Diventa un libro il corso per giovani tenuto dal sacerdote a partire dal 2012. Andrea Monda: «Tra le righe, emerge una lotta interiore vissuta in prima persona»

Nell’attuale situazione di emergenza sanitaria, in un momento in cui si guarda alla “fase 2” con la speranza, e nello stesso tempo il timore, di riprendere i normali ritmi di vita, da molte parti viene posta l’attenzione non solo sulla cura del fisico per evitare una nuova diffusione del coronavirus ma anche sulla necessità di porsi davanti al futuro in modo nuovo, rinnovati interiormente. Lo dicono i medici, richiamando alla responsabilità e all’uso dei dispositivi di sicurezza per tutelare in primo luogo le persone più fragili e vulnerabili; lo ha sottolineato il Papa nella sua omelia della scorsa domenica parlando di «un virus più pericoloso» del Covid-19: l’egoismo.

Copertina del libro "L'arte di Guarire", di Fabio Rosini, 2020In questo quadro sembra inserirsi allora perfettamente “L’arte di guarire”, il nuovo libro di don Fabio Rosini, direttore del Servizio per le vocazioni del Vicariato di Roma, che spiega come «il titolo, scelto ben prima della diffusione del virus, non ha nulla a che fare con la pandemia» dato che «tratta di una guarigione più profonda qual è quella affettiva». Anche il brano evangelico che orienta i contenuti dell’opera pubblicata dalle Edizioni San Paolo, quello dell’emorroissa che riesce a toccare il mantello di Gesù, segna uno scarto rispetto alla attuale situazione. Se infatti il distanziamento sociale sarà ancora per diverso tempo una misura da mettere in atto quotidianamente, è «l’essere stato toccato dalla donna», atto che Gesù «sente e riconosce» seppure in mezzo ad una folla, il cuore del libro che l’autore definisce «paradigmatico e molto pratico, concreto» perché non si tratta di teorizzare ma «di prendere un sentiero sicuro, certo, e di percorrerlo».

I contenuti proposti da Rosini sono quelli del corso per giovani da lui tenuto su questo tema a partire dal 2012 e riproposto «quasi un centinaio di volte», con la differenza che «il corso in presenza permette un accompagnamento ovviamente maggiore negli esercizi da mettere in atto». Nell’edizione cartacea gli stessi vengono invece proposti «sotto forma di domande grandi, che interrogano davvero e mettono anche in difficoltà». La struttura è triadica, «proprio come per un normale processo di guarigione»: in primo luogo c’è la parte dedicata alla “diagnosi”, «quella che può richiedere più tempo per essere assimilata e affrontata» laddove «non sono sintomi fisici a dover essere individuati ma relazionali e interiori». Quindi si procede con l’individuazione di “una cura”, necessaria per poter pervenire alla “guarigione”. «Il nostro amore umano ha sempre bisogno di essere guarito dall’amore di Cristo sulla croce – spiega Rosini -. Abbiamo bisogno di essere amati prima di poter amare» dato che «l’amore non è qualcosa che io faccio o che io compio ma è prima di tutto un dono da accogliere». Infine l’ultima parte dedicata alla dimensione della “salute” che «una volta raggiunta va mantenuta – sottolinea il sacerdote – e questa è la cosa più difficile, quella che richiede maggiore sforzo e maggiore impegno».

Per Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano che ha curato la prefazione all’opera, «Rosini consegna al lettore la sua storia e la forza della sua esperienza. Il libro non è una riflessione a tavolino ma tra le righe emerge invece una lotta interiore vissuta in prima persona».

23 aprile 2020