L’arcivescovo di Mosca: «Comincia a farsi sentire il contraccolpo delle sanzioni»

Il presidente dei vescovi cattolici russi Pezzi racconta al Sir le preoccupazioni che crescono anche nella Capitale. Difficoltà per la forte svalutazione del rublo

Da Mosca è l’arcivescovo Paolo Pezzi, presidente dei vescovi cattolici russi, a raccontare all’agenzia Sir il clima che si sta vivendo in questi giorni nella Capitale. «Le preoccupazioni stanno crescendo – riferisce -. Cominciano a farsi sentire i primi segnali del contraccolpo a livello economico dettato dalle sanzioni. Non ho assistito personalmente a momenti di panico però diversi fedeli mi hanno parlato del rischio di perdere il lavoro nelle prossime settimane, anche delle difficoltà che si possono manifestare a causa della forte svalutazione del rublo e quindi del prevedibile aumento dei costi a fronte di un non aumento degli stipendi».

Il presule racconta di come le persone stanno seguendo la crisi della guerra in Ucraina. «Anche ieri è stata una giornata molto intensa»,  afferma riferendosi alla Giornata di preghiera e digiuno per la pace in Ucraina indetta da Papa Francesco per il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri. «C’erano moltissimi fedeli ieri sera alla celebrazione delle Ceneri – riferisce -. Ed è stata una celebrazione molto sentita, molto composta e devo dire anche che si percepiva il bisogno di rispondere alla domanda su dove riponiamo oggi la nostra speranza. O detto in altri termini quale posto ha Dio e cosa c’entra appunto con le difficoltà a cui certamente andremo incontro», osserva.

Nelle parole di Pezzi, basate sul racconto di diversi fedeli, «è stato molto sentito anche il richiamo alla preghiera come arma forte, non tanto per scoprire chi ha ragione e chi ha torto ma per invocare la conversione dei cuori e quindi il miracolo del perdono che solo può farci andare nella direzione di una pace consistente, quella pace cioè che nasce dalla riconciliazione in Dio e tra i fratelli. Ed è stato anche colto il digiuno vissuto come offerta per invocare da Dio ciò di cui abbiamo bisogno e anche per riscoprire l’altro vicino a noi come un fratello», aggiunge.

3 marzo 2022