L’arcivescovo di Crotone Panzetta: «Questo sia il momento della preghiera»

Il presule nella camera ardente che accoglie i corpi delle vittime del naufragio del 26 febbraio. La preghiera con l’imam. Il sindaco Voce: «Tragedia che sconvolto l’Italia»

«Questo momento è fatto di poche parole, questo è il momento della pietà. Un momento umanissimo dove, davanti al segno delle bare, davanti al segno della morte, ognuno di noi invoca il Signore, il Dio della vita, perché accolga questi nostri fratelli». L’arcivescovo di Crotone-Santa Severina Angelo Raffaele Panzetta si è recato in visita, questa mattina, 1° marzo, alla camera ardete che accoglie i corpi dei 67 migranti morti nel naufragio del 26 febbraio davanti alle coste crotonesi. Molte le piccole bare bianche. La sua preghiera comune con l’imam, a interrompere il silenzio e a dare voce alla commozione.

«Noi ci battiamo tutti il petto perché è chiaro che c’è una corresponsabilità e una responsabilità sociale in quello che è avvenuto e tutto dovrà essere considerato con attenzione – le parole di Panzetta -. Però, ci vorrebbe anche, almeno in questo momento, che ci fosse una tregua dalle polemiche e si sperimentasse dentro di sé quella umanissima pietà per le persone che sono morte, per le famiglie straziate dal dolore». Quindi, ha rilevato che «nei salmi si parla di un vento che squarcia le navi: il vento gelido dell’egoismo, il vento gelido della paura, il vento gelido della chiusura, il vento gelido di Paesi nei quali i diritti non sono riconosciuti, il vento gelido di un sistema economico che produce Paesi dai quali bisogna scappare, il vento gelido di corresponsabilità che ci chiama tutti in causa». Proprio per questo, «questo non sia tanto il momento della polemica, ma della pietà e della preghiera – l’esortazione -. Verrà un tempo in cui non di pancia ma con la testa e con il cuore occorrerà riflettere accuratamente su quello che è avvenuto e su quello che bisogna fare perché queste cose non accadano più».

Raggiunto dall’Agenzia Sir anche il sindaco di Crotone Vincenzo Voce, pochi minuti prima dell’apertura della camera ardente. Ha parlato di una tragedia che «ha sconvolto tutta la comunità e il resto dell’Italia. Oggi – ha aggiunto – è il giorno della condoglianze e della solidarietà a queste famiglie che sono giunte da tutta Europa a riconoscere e i propri familiari. Crotone c’è – ha assicurato -, e l’accoglienza sta andando bene, anche perché come territorio siamo abituati a questi fenomeni, come dimostra il Cara di Isola Capo Rizzuto, che per noi è molto importante». Presente anche Antonio Ceraao, sindaco di Cutro, il luogo della tragedia. «Chiunque ha bisogno di aiuto e soccorso va aiutato, ovunque si trovino, come e dove vivere la loro vita è un problema successivo. Ma questo è un problema globale. Dobbiamo piangere e avere rispetto di quelli che ci hanno lasciato, ma andiamo avanti: pensiamo a come evitare in futuro ciò che è avvenuto. I riflettori non si devono spegnere».

1° marzo 2023