L’appello di Francesco per la Cina e i cristiani perseguitati

Al termine dell’udienza generale, le parole del Papa per i «martiri» della fede e l’invito a ricordarli nella veglia di Pentecoste, come proposto dalla Cei

Al termine dell’udienza generale, le parole del Papa per i «martiri» della fede e l’invito a ricordarli nell’imminente veglia di Pentecoste, come proposto dalla CeiAncora un appello è venuto dal pontefice questa mattina, mercoledì 20 maggio, al termine dell’udienza in generale in piazza San Pietro. Francesco è tornato a spendersi per i cattolici cinesi e per i cristiani perseguitati, che «sono martiri», ha detto. Il 24 maggio, ha ricordato ai fedeli presenti in piazza, «i cattolici in Cina pregheranno con devozione la beata Vergine Maria Aiuto dei Cristiani, venerata nel santuario di Sheshan a Shanghai». Nella statua che sovrasta il Santuario, Maria sorregge in alto il suo Figlio, presentandolo al mondo con le braccia spalancate in gesto di amore e di misericordia. «Anche noi chiederemo a Maria di aiutare i cattolici in Cina ad essere sempre testimoni credibili di questo amore misericordioso in mezzo al loro popolo e a vivere spiritualmente uniti alla roccia di Pietro su cui è costruita la Chiesa».

La Conferenza episcopale italiana,  ha proseguito poi Francesco, ha proposto che in tutte le diocesi in occasione della Veglia di Pentecoste, nella sera di sabato 23 maggio, si ricordino «tanti fratelli e sorelle esiliati o uccisi per il solo fatto di essere cristiani». Continuando a braccio, ha esclamato a braccio: «Sono martiri». L’auspicio è che «tale momento di preghiera accresca la consapevolezza che la libertà religiosa è un diritto umano inalienabile, aumenti la sensibilizzazione sul dramma dei cristiani perseguitati nel nostro tempo e che si ponga fine a questo inaccettabile crimine».
20 maggio 2015