L’appello delle associazioni per il no alla guerra e al nucleare

Azione cattolica, Acli, Focolari, Papa Giovanni XXIII e Pax Christi: «Governo e Parlamento adesso dicano no alle bombe nucleari sul nostro territorio»

«Siamo impegnati in tanti appelli e iniziative per la pace, per dire no alla guerra, nella condanna dell’invasione russa e nell’attivarsi per il pieno soccorso umanitario e l’accoglienza della popolazione ucraina». Inizia con questa presa d’atto il nuovo appello che arriva da Azione cattolica, Acli, Movimento dei Focolari, Comunità Papa Giovanni XXIII e Pax Christi. «Mentre soffiano venti di guerra e di morte, e si affaccia anche la possibilità del ricorso alle bombe nucleari, chiediamo all’Italia di aderire ora, proprio in questi giorni, al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari», esortano i responsabili delle associazioni, rivolgendosi direttamente «al governo e al Parlamento italiano» perché «adesso dicano no alle bombe nucleari sul nostro territorio, a Ghedi e ad Aviano».

Nel documento si ricorda l’incontro del 26 febbraio tra oltre 40 realtà nazionali del cattolicesimo italiano, “Per una Repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari“. «Avremo modo di ritornare con calma su questo cammino e impegno – scrivono i firmatari del documento -. Ma ora chiediamo questo gesto che apparentemente può sembrare sconsiderato e folle. Ma è la guerra ad essere pura follia! Un gesto che potrebbe essere visto come debolezza, o resa. E invece è un gesto che riporta sul tavolo i valori veri della pace, della vita. La pace – proseguono – ha bisogno di scelte che possono sembrare folli e insensate ma che in realtà possono scompigliare la “logica”  irrazionale della guerra ed evitare la catastrofe».

In sintonia con la campagna “Italia ripensaci”, oltre che con il magistero di Papa Francesco, «siamo convinti che non solo l’uso ma anche il possesso di armi nucleari sia assurdo, irrazionale, immorale, illegale, inaccettabile – concludono i responsabili delle associazioni -. Decidiamo ora, subito, di aderire al Trattato. Sarà un segnale per tutti in un momento in cui si è adombrata la terribile possibilità di utilizzo di ordigni atomici. Siamo convinti che ci vuole più coraggio a scegliere la pace che non la guerra. E questo è il momento. Con tale consapevolezza – concludono – partecipiamo alla giornata di preghiera e digiuno per la pace proposta da Papa Francesco». In calce, le firme di Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana; Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli; Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII; Cristiana Formosa e Gabriele Bardo, r​​​Responsabili nazionali del Movimento Focolari Italia; monsignor Giovanni Ricchiuti, presidente nazionale di Pax Christi.

2 marzo 2022