L’appello del Papa: «Preghiamo per la pace»
Alla fine dell’udienza generale: «Non dimentichiamo la gente che soffre per le guerre». L’augurio per Natale: «Amo pensare che nelle vostre case ci sia il presepe»
«Preghiamo per la pace». È l’appello rilanciato questa mattina da Papa Francesco, al termine dell’udienza generale in Aula Paolo VI, durante i saluti ai fedeli di lingua italiana, che concludono l’appuntamento del mercoledì. «Non dimentichiamo la gente che soffre per la guerra – ha proseguito Francesco -. La Palestina, Israele e tutti coloro che stanno soffrendo: Ucraina, Myanmar. Non dimentichiamo di pregare per la pace, perché finiscano le guerre. Chiediamo al principe della pace, al Signore, che ci dia questa grazia: la pace, la pace nel mondo. La guerra, non dimentichiamolo, sempre è una sconfitta, sempre. La guerra sempre è una sconfitta», ha ribadito.
Poco prima, prendendo congedo dai fedeli francesi, aveva ricordato il recente viaggio in Corsica, «dove sono stato accolto così calorosamente. Mi ha particolarmente colpito per il fervore della gente, dove la fede non è un fatto privato, e per il numero di bambini presenti: una grande gioia e una grande speranza», l’omaggio. Quindi, l’espressione della vicinanza «a tutti gli abitanti dell’arcipelago di Mayotte devastato da un ciclone. Assicuro loro le mie preghiere. Dio conceda il riposo a coloro che hanno perso la vita, l’assistenza necessaria a quanti sono nel bisogno e il conforto alle famiglie che sono state colpite».
Nel saluto ai fedeli di lingua portoghese, il riferimento alla genealogia di Gesù e il pensiero «ai nostri antenati, ai nostri nonni e alla ricchezza di tutti gli anziani. Sono un dono di Dio da ringraziare e di cui prendersi cura – le parole di Bergoglio -. Non permettiamo che si trovino da soli durante le prossime festività del Natale. Che non si trovino da soli durante le prossime festività del Natale», ha ripetuto parlando a braccio.
Continuare a ricordare «soprattutto i poveri, le persone sole, le vittime delle alluvioni e le sorelle e i fratelli dell’Ucraina, della martoriata Ucraina» è l’invito rivolto invece ai fedeli polacchi. «Alla Vigilia di Natale, secondo la vostra tradizione, spezzerete l’oplatek, il pane di Natale – ha ricordato il pontefice -. Questo gesto di carità, pace e perdono sia espressione di un cuore aperto a quanti incontrate sul vostro cammino».
Da ultimo, nel saluto agli italiani, il pensiero al Natale ormai vicino. «Amo pensare che nelle vostre case ci sia il presepe – l’augurio del Papa -. Questo elemento importante della nostra spiritualità e della nostra cultura è un modo suggestivo per ricordare Gesù che è venuto ad abitare in mezzo a noi».
18 dicembre 2024