L’appello del Papa per il Myanmar. «Anche io mi inginocchio sulle strade»

Al termine dell’udienza generale, le parole per la situazione nel Paese e in Paraguay. «Cessi la violenza, prevalga il dialogo». Il ricordo della festa di san Giuseppe

Concludendo l’udienza generale questa mattina, 17 marzo, prima dei salti ai fedeli di lingua italiana collegati in streaming, Papa Francesco è tornato a parlare del Myanamr. «Ancora una volta, e con tanta tristezza – ha detto -, sento l’urgenza di evocare la drammatica situazione in Myanmar, dove tante persone, soprattutto giovani, stanno perdendo la vita per offrire speranza al loro Paese. Anche io mi inginocchio sulle strade del Myanmar – ha aggiunto, associandosi al gesto della suora che ha fatto il giro del mondo – e dico: cessi la violenza! Anche io stendo le mie braccia e dico: prevalga il dialogo! Il sangue non risolve niente. Prevalga il dialogo».

Poco prima, in lingua spagnola, il pontefice aveva lanciato un altro appello: «Prego il Principe della pace perché il Paraguay intraprenda un cammino di dialogo sincero, per trovare soluzioni adeguate alle attuali difficoltà e costruire ponti di pace. La violenza è sempre autodistruttiva, con essa non si guadagna nulla, ma si perde molto, a volte tutto».

Salutando, quindi, i fedeli di lingua italiana il Papa ha ricordato l’ormai prossima solennità di san Giuseppe. «Mi è particolarmente gradito indicarvi l’esempio di questo grande santo e affidare a lui la vostra esistenza – ha detto -. Siate saggi come lui, pronti a comprendere e mettere in pratica il Vangelo». Quindi, rivolto in particolare agli anziani, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli, ha aggiunto: «Nella vita, nel lavoro, nella famiglia, nei momenti di gioia e di dolore san Giuseppe ha costantemente cercato e amato il Signore, meritando l’elogio della Scrittura come uomo giusto e saggio. Invocatelo sempre, specialmente nei momenti difficili che potrete incontrare».

17 marzo 2021