L’appello del nunzio Zenari per la Siria, che «attende il Buon Samaritano»

Il messaggio di auguri del cardinale ai benefattori che hanno sostenuto il Paese, diffuso dalla fondazione Avsi, con cui porta avanti il progetto “Ospedali aperti”

Un messaggio di auguri che è al contempo un grido d’aiuto per la Siria, «abbandonata sul ciglio della strada dopo essere stata malmenata», derubata «da vari ladroni», che, «similmente a quanto descritto nella parabola evangelica, attende il Buon Samaritano che si chini sulle sue ferite e che la porti alla locanda per essere ricoverata e curata. Ha bisogno dei due denari da dare all’albergatore affinché si prenda cura di essa». Sono le parole che il nunzio apostolico Mario Zenari ha indirizzato ai benefattori che hanno sostenuto in questo difficile anno il Paese, «come il buon samaritano che si prese cura della persona abbandonata sul ciglio della strada, malmenata dai ladroni». Un messaggio diffuso dalla fondazione Avsi, che in Siria porta avanti il progetto “Ospedali aperti”, voluto dallo stesso cardinale per dare cure gratuite ai siriani di ogni appartenenza etnica e religiosa più vulnerabili.

Lanciato 4 anni fa, il progetto ha assicurato fino a oggi cure mediche gratuite a 40mila siriani grazie al coinvolgimento di tre nosocomi cattolici no profit – gli ospedali italiano e francese a Damasco e quello “St. Louis” ad Aleppo – e all’aiuto di tanti benefattori e “donor”, tra cui la Cei, la fondazione Policlinico universitario Gemelli e il dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale. L’obiettivo: curare 50mila malati poveri entro il 2021. Guardando a questo traguardo, Avsi e il cardinale Zenari lanciano il loro appello ai benefattori ringraziandoli per quanto fatto finora: «Grazie di cuore per i “due denari” che nel nome di Gesù offrite con tanta generosità per i malati siriani. Il Signore li saprà moltiplicare e vi ricompenserà abbondantemente».

29 dicembre 2020