L’appello del cardinale Bagnasco ai politici: «Competenza, onestà morale, sacrificio»
A Santa Maria sopra Minerva la Messa in preparazione al Natale per senatori e deputati. Al centro della riflessione, il Giubileo della Misericordia
A Santa Maria sopra Minerva la Messa in preparazione al Natale per senatori e deputati. Al centro della riflessione, il Giubileo della Misericordia. L’invito a pregare per il Paese
È stato il cardinale presidente della Cei Angelo Bagnasco a presiedere ieri sera, mercoledì 16 dicembre, nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva, la Messa in preparazione al Natale per i senatori e deputati della Repubblica. Nell’assemblea, tra gli altri, il presidente del Senato Pietro GRasso, il ministro dell’Interno Angelino Alfano, l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. «Competenza, onestà morale, sacrificio»: questo, ha ricordato il porporato, è quanto viene chiesto a coloro che hanno ricevuto «dal popolo l’onore e il dovere di servire il Paese». Ancor più nel tempo dell’Anno Santo della Misericordia, che «è motivo di riflessione, di preghiera e di conversione per ogni singolo cristiano, così da poter contagiare al meglio ogni dovere, nella Chiesa come nella società civile, nella famiglia come nell’ampio mondo del lavoro e nella politica».
Il cardinale ha ricordato quindi che nella Sacra Scrittura vengono usate «diverse parole» per «parlare della misericordia di Dio». La prima: il termine “hesed”, che significa “fedeltà”. «Che cosa dice questa parola alla politica? – ha proseguito Bagnasco – Dice che essa deve essere affidabile per i cittadini, altrimenti si espande uno spirito di sfiducia verso chi li rappresenta e, ciò che sarebbe peggio, verso le stesse istituzioni». Al contrario, l’agire politico, è il richiamo del presidente Cei, deve «essere umile, nel segno del servizio non del potere». Ancora, «non deve essere supponente e arrogante, e, quanto più ha il dovere e il potere di decidere per tutti, è chiamato ad essere altamente consapevole delle difficoltà a individuare il bene comune e a perseguirlo. È chiamato a dire la verità sempre senza esibire se stesso».
Tra le parole che nella Bibbia parlano della misericordia di Dio, il cardinale ha ricordato anche il termine “rahamin”, che «rimanda, come significato, al ventre materno». Questo riferimento, ha detto, «evoca che l’amore di Dio è fecondo, cioè genera vita. Tale è la vera misericordia. Anche qui vediamo in controluce il volto della missione politica: essa o sostiene ogni forma di vita, o produce forme di vita buona per tutti, specialmente per i poveri e deboli, oppure è autoreferenziale». Qui entra «il discorso sulla verità: per generare vita buona bisogna sapere qual è la vita buona. Essa non deriva necessariamente dal desiderio di ciascuno, ma da una visione più alta e complessiva che richiede fatica intellettuale, disinteresse personale, libertà interiore». Centrale anche il tema del lavoro, da cui la vita «dipende moltissimo» e che, «a sua volta, genera altra vita, fiducia e futuro».