Lanciata a Davos la campagna “Un trilione di alberi”

Al 50° Forum economico mondiale, l’iniziativa che mira a offrire «soluzioni a partire dalla natura» al problema dei cambiamenti climatici. L’adesione Usa

Lanciata ufficialmente oggi, 22 gennaio, a Davos, al Forum economico mondiale, la campagna “un trilione di alberi”, 1t.org, che mira a piantare nel mondo questa quantità di piante – talmente enorme da apparire inverosimile -, entro il 2030 per offrire «soluzioni a partire dalla natura» al problema dei cambiamenti climatici. L’iniziativa, spiegano i promotori, vuole mettere insieme governi, settore privato, comunità locali, popolazioni indigene e comunità di fede. «Nessuno è contro gli alberi», ha detto nel corso della conferenza stampa il manager miliardario di Salesforce Marc Benioff, testimonial e parte attiva della campagna.

Già ieri il presidente americano Donald Trump ha dichiarato l’adesione Usa alla campagna; la Colombia si è impegnata a piantare 180 milioni di alberi entro il 2022, nel quadro di un programma di re-forestazione già avviato nel 2019. Il presidente colombiano Ivan Duque, anche lui a Davos, ha spiegato lo sforzo che il suo Paese sta facendo per difendere il proprio patrimonio amazzonico (35% del territorio): non solo nuovi alberi saranno piantati ma sono state create «istituzioni migliori per combattere la deforestazione e i cartelli criminali che la generano».

A dare voce alle popolazioni indigene di tutto il mondo, Hindou Oumarou Ibrahim, geografa e attivista, presidente dell’associazione per le donne indigene e i popoli del Ciad. «Per noi gli alberi sono casa, vita, cibo, scuola», ha spiegato, quindi questa iniziativa è vitale per le popolazioni indigene di tutto il mondo. Hindou ha chiesto però che i popoli indigeni siano coinvolti nell’iniziativa: non è solo questione di piantare delle piante, ha spiegato, ma «di ristabilire un ecosistema e un’armonia con la natura e quindi restituire identità a questi popoli».

22 gennaio 2020