L’aiuto del Papa ai profughi ucraini

Attraverso l’Elemosineria apostolica inviato alla basilica romana di Santa Sofia materiale sanitario destinato a Leopoli. «Pronti ad aiutare chi è nella necessità»

Siringhe, cerotti, disinfettanti e molto altro ancora. È un aiuto concreto, quello fatto arrivare da Papa Francesco ai profughi dell’Ucraina in fuga dalla guerra attraverso l’Elemosineria apostolica. A consegnare il materiale nella basilica di Santa Sofia, chiesa nazionale degli ucraini a Roma, l’elemosiniere Konrad Krajewski, che ha portato, insieme all’aiuto, la vicinanza del Papa. Un primo intervento, assicurano dalla Santa Sede, a cui ne seguirà un altro, con la consegna di farmaci.

Il dono del Papa  – che ha raccolto  un appello lanciato nei giorni scorsi dalla stessa comunità ucraina in Italia che chiedeva materiale sanitario – arriverà in pochi giorni a Leopoli, la città più vicina alla frontiera con la Polonia. «Il Vaticano è pronto ad aiutare chi è nella necessità», le parole di Krajewski. Senza guardare alla nazionalità o agli schieramenti. Non solo: ai nunzi che vivono nelle aree più difficili arrivano dall’Elemosineria anche somme destinate a supportare realtà in difficoltà, informano. L’ultimo aiuto è andato al nunzio in Romania, che sta sostenendo i profughi ucraini ospitati in diverse strutture della rete ecclesiale.

3 marzo 2022