Laici, famiglia e vita: nomine di Farrell, Paglia e Sequeri

Lo statunitense alla guida del nuovo dicastero. Paglia all’Accademia per la Vita e gran cancelliere dell’Istituto GPII, dove ora è preside Sequeri

Lo statunitense alla guida del nuovo dicastero. Paglia presidente dell’Accademia per la Vita e gran cancelliere dell’Istituto GPII, dove ora è preside Sequeri

Tre nomine per il rinnovamento complessivo dell’impegno della curia romana e delle istituzioni collegate al servizio dei laici, della famiglia e della vita. Dal 1° settembre è diventato operativo il nuovo dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, che ha alla guida monsignor Kevin Joseph Farrell, finora vescovo di Dallas, negli Stati Uniti.

Il nuovo Dicastero – si legge nel Motu Proprio di Papa Francesco “Sedula Mater” (“Madre premurosa”) pubblicato il 17 agosto – ha assunto da giovedì scorso competenze e funzioni finora appartenuti al Pontificio Consiglio per i laici e al Pontificio Consiglio per la famiglia, che hanno così cessato di esistere. Un primo tassello di quell’ampia riforma della curia romana di cui il Papa sta discutendo con il Consiglio dei cardinali. Si tratta – scrive il Papa – di conformare i dicasteri della curia romana «alle situazioni del nostro tempo» adattandoli «alle necessità della Chiesa universale». In particolare, afferma, per «offrire sostegno e aiuto» ai laici, alla famiglia e alla vita «perché siano testimonianza attiva del Vangelo nel nostro tempo e espressione della bontà del Redentore».

Farrell è nato il 2 settembre 1947 a Dublino, in Irlanda. Entrato nella congregazione dei Legionari di Cristo nel 1966, è stato ordinato sacerdote il 24 dicembre 1978. Nominato vescovo titolare di Rusuccuru e ausiliare di Washington il 28 dicembre 2001, nel 2007 è stato nominato vescovo di Dallas.

La seconda nomina è quella dell’arcivescovo Vincenzo Paglia, finora presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, a nuovo presidente della Pontificia Accademia per la Vita e gran cancelliere del Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II” per studi su matrimonio e famiglia, in deroga all’articolo 6 degli Statuti del medesimo Istituto. Una norma che prevede che il gran cancelliere della Pontificia Università Lateranense (attualmente il cardinale Vallini) ricopra lo stesso incarico anche per l’Istituto Giovanni Paolo II. Paglia, 71 anni, nato nel Frusinate, ha frequentato il Seminario Romano e si è laureato in Teologia all’Università Lateranense, dove ha conseguito anche la licenza in filosofia; si è poi laureato in Pedagogia all’università di Urbino. Ordinato sacerdote il 15 marzo 1970, è stato dal 1981 al 2000 parroco di Santa Maria in Trastevere e postulatore della causa di beatificazione del vescovo Romero. Dal 2000 vescovo di Terni-Narni-Amelia, nel giugno 2012 fu nominato da Benedetto XVI alla guida del Pontificio Consiglio per la famiglia ed elevato alla dignità di arcivescovo.

Il Papa ha poi nominato preside del Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II” per studi su matrimonio e famiglia monsignor Pierangelo Sequeri, attualmente preside e ordinario di teologia fondamentale della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano. Succede a monsignor Livio Melina. Sequeri è nato a Milano il 26 dicembre 1944 ed è stato ordinato sacerdote per l’arcidiocesi di Milano il 28 giugno 1968. Ha compito studi musicali e di filosofia, ottenendo il dottorato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma nel 1972. È stato educatore e docente di Filosofia e Teologia nel Seminario Maggiore di Milano, dottore e musicologo della Biblioteca Ambrosiana, docente incaricato di Estetica del sacro presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. È inoltre editorialista di Avvenire e collabora con L’Osservatore Romano. Professore invitato in diverse università, è autore di numerosi libri e articoli, sia di carattere accademico, sia di più ampia divulgazione, su argomenti di teologia ed estetica, come pure di produzione musicale.

La Pontificia Accademia per la Vita e il Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II” per studi su matrimonio e famiglia sono connessi con il nuovo dicastero, come afferma lo Statuto del nuovo organismo approvato ad experimentum dal Papa nel giugno scorso, in merito alle problematiche di loro competenza. Francesco ha inviato una lettera chirografa a monsignor Paglia: «Chinarsi sulle ferite dell’uomo, per comprenderle, curarle e guarirle – scrive tra l’altro – è compito di una Chiesa fiduciosa nella luce e nella forza di Cristo risorto, capace di affrontare anche i luoghi della tensione e del conflitto come un “ospedale da campo”, che vive, annuncia e realizza la sua missione di salvezza e di guarigione proprio là dove la vita degli individui a più minacciata dalle nuove culture della competizione e dello scarto». Il pontefice chiede di impegnarsi «in maniera rinnovata nell’approfondimento e nella diffusione del magistero, confrontandosi con le sfide della cultura contemporanea. L’ambito di riflessione siano le frontiere; anche nello studio teologico non venga mai meno la prospettiva pastorale e l’attenzione alle ferite dell’umanità». In un’ottica di «dialogo cordiale e fattivo con altri Istituti scientifici e Centri accademici, anche in ambito ecumenico o interreligioso, sia di ispirazione cristiana che di altre tradizioni culturali e religiose».

Il Papa ricorda che le due istituzioni guidate da Paglia sono collegate col nuovo dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita: «Alcuni argomenti – spiega – spetteranno al nuovo dicastero che si occuperà della Pastorale sanitaria. Il tuo compito, dunque, dovrà essere svolto in armonia con entrambi i dicasteri, nel rispetto delle reciproche competenze e nello spirito di mutua collaborazione che guida l’attività degli organismi al servizio della Santa Sede». Quanto alle sfide sul fronte della vita, Francesco cita «i diversi aspetti the riguardano la cura della dignità della persona umana nelle diverse età dell’esistenza, il rispetto reciproco fra generi e generazioni, la difesa della dignità di ogni singolo essere umano, la promozione di una qualità della vita umana che integri il valore materiale e spirituale, nella prospettiva di un’autentica “ecologia umana”, che aiuti a ritrovare l’equilibrio originario della Creazione tra la persona umana e l’intero universo».

5 settembre 2016