Lahore, entra nel vivo il processo per i coniugi cristiani linciati

Libero su cauzione il maggiore imputato. L’avvocato cristiano Gill: «Il confronto giudiziario è molto duro». 24 gli avvocati della difesa; 3 per l’accusa

Libero su cauzione il maggiore imputato. L’avvocato cristiano Gill: «Il confronto giudiziario è molto duro». 24 gli avvocati della difesa; 3 per l’accusa

Era il novembre 2014 quando una folla di musulmani a Kasur assaliva i due giovani coniugi cristiani Shshzaz Masih e Shama Bibi, che sono stati linciati e arsi vivi per presunta blasfemia. Ora il processo entra nel vivo, anche se «non sarà facile otterente giustizia per la loro morte». A confidarlo all’Agenzia Fides è l’avvocato cristiano Sardar Mushtaq Gill, impegnato come legale di parte offesa, rappresentando il fratello di Shahzad, che ha presentato la denuncia.

Libero su causizone il principale imputato, Yousaf Gujjar. Gli avvocati hanno interrogato dei testimoni dell’accusa, che confermano il linciaggio. «Il confronto giudiziario è molto duro», spiega l’avvocato Gill. Gli arrestati, riferisce, «hanno anche lanciato minacce verso dei testimoni, per intimidirli, perfino nell’aula giudiziaria». Alcuni però sono pentiti: «Durante gli interrogatori, ho sentito personalmente il dolore, hanno versato lacrime».

24 gli avvocati impegnati nella difesa degli imputati, affiancati da altri collaboratori; per l’accusa invece, in rappresentanza dei familiari dei coniugi uccisi, ce ne sono solo tre. Secondo le disposizioni del Tribunale anti-terrorismo davanti al quale si tiene il processo, 106 uomini sono stati arrestati e tre rilasciati su cauzione. La prossima udienza è fissata per il 28 aprile 2016. «L’iter giudiziario si presenta lungo e difficile – le parole dell’avvocato Gill -: speriamo che la magistratura riconosca l’orrendo crimine e faccia giustizia».

21 aprile 2016