L’addio a Gina Lollobrigida, icona del cinema italiano

L’attrice è morta a Roma il 16 gennaio, a 95 anni. Una delle prime stelle del cinema italiano del dopoguerra, in tv era stata la Fata Turchina del Pinocchio di Comencini, con Manfredi. I funerali il 19 gennaio nella Chiesa degli artisti

Si è spenta ieri, 16 gennaio, a Roma Gina Lollobrigida, una delle icone del cinema italiano. Aveva 95 anni. Originaria di Subiaco, nata il 4 luglio del 1927, è stata una delle prime stelle del cinema italiano del dopoguerra, con Anna Magnani, Sophia Loren, Silvana Mangano e Lucia Bosè. Tanto da arrivare fino a Hollywood. Cresciuta in una famiglia bene, la cui fortuna è andata però in frantumi durante la guerra, da giovanissima ha una spiccata propensione artistica, frequentando l’Istituto di belle arti di Roma. L’esordio, per lei, è con i fotoromanzi, quindi i primi ingaggi cinematografici e la partecipazione al concorso di Miss Italia nel 1947, arrivando terza nella competizione vinta da Lucia Bosè.

Il successo per lei è nel solco del neorealismo “rosa”, venato dal sentimento e da striature da commedia. Ma è con le pellicole di Luigi Comencini Pane, amore e fantasia (1953) e Pane, amore e gelosia (1954) che la sua carriera decolla, fino a raggiungere Hollywood. Qui, come a Cinecittà, negli anni ’50 e ’60 recita accanto agli attori Usa più noti: Rock Hudson, Sean Connery, Tony Curtis, Humphrey Bogart, Frank Sinatra, Burt Lancaster, David Niven e Yul Brinner. Tanti i titoli per cui viene ricordata: oltre al ciclo firmato da Comencini, Altri tempi (1952) di Alessandro Blasetti; La provinciale (1953) di Mario Soldati; La romana (1954) di Luigi Zampa; Trapezio (1956) di Carol Reed; Torna a settembre (1961, Golden Globe) di Robert Mulligan; Venere imperiale (1962) di Jean Delannoy; La donna di paglia (1964) di Basil Dearden; e Un bellissimo novembre (1969) di Mauro Bolognini. Sempre grazie a Comencini Lollobrigida è una delle prime dive del cinema italiano a lavorare in tv per uno sceneggiato Rai: Le avventure di Pinocchio, adattamento del romanzo di Carlo Collodi, andato in onda nel 1972 in 6 puntate, al fianco di Nino Manfredi, nel ruolo della Fata Turchina.

Una carriera, la sua, contrassegnata da tanti riconoscimenti: oltre al Golden Globe, 7 David di Donatello (alcuni alla carriera), 3 Nastri d’Argento, la stella Hollywood Walk of Fame come pure i titoli di Grande ufficiale da parte della Repubblica italiana (1987) e la Legion d’onore in Francia (1992). Oltre che attrice, è stata anche un’apprezzata fotografa, fotoreporter, pittrice e scultrice. Tra i suoi ultimi progetti, un libro di disegni.

«Ricordiamo con grande affetto Gina Lollobrigida, attrice di grande talento, appassionata, intensa, trascinante. Ci lascia una protagonista, una icona del cinema italiano, una delle interpreti più importanti della sua generazione, che ha contribuito alla diffusione dell’immagine italiana nel mondo», è l’omaggio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. A ricordarla, anche Massimo Giraldi, presidente della Commissione nazionale valutazione film della Cei. «Il fatto che Gina Lollobrigida sia accostata soprattutto al personaggio solare della Bersagliera nel film di Luigi Comencini – afferma – non ci deve però far dimenticare la sua rigogliosa e articolata carriera, fatta di ruoli brillanti e drammatici, con un grande slancio verso il cinema internazionale che ha saputo percorrere in maniera acuta e sempre con eleganza, tenendosi lontana da facili stereotipi. La Bersagliera rimarrà di certo nella memoria comune, perché ha rappresentato in anticipo sui tempi l’immagine di una donna forte e libera in un’Italia sulla via del riscatto, del boom, ancora piegata dalle macerie della guerra. Quel personaggio e Lollobrigida stessa sono diventati la bandiera di un cambiamento possibile, di un domani da protagonista», conclude Giraldi.

La camera ardente sarà allestita in Campidoglio, nella Sala della protomoteca, domani, mercoledì 18 gennaio, dalle 10 alle 19 e giovedì 19 gennaio dalle 9.30 alle 11.30. I funerali si svolgeranno giovedì 19 gennaio alle 12.30 nella Chiesa degli artisti a piazza del Popolo.

17 gennaio 2023