“Lab.Ora” seleziona la nuova classe dirigente per il bene comune

Presentato il progetto, rivolto ai giovani dai 23 ai 35 anni, che ha come punto di riferimento la Laudato si’. Martinez (RnS): «Vogliamo generare leader»

Presentato il progetto, rivolto ai giovani dai 23 ai 35 anni, che ha come punto di riferimento la Laudato si’. Martinez (RnS): «Vogliamo generare leader» 

È stato presentato presso l’Hotel Columbus il progetto “Lab.Ora – Mille giovani – Servitori del bene comune. Dall’umanesimo cristiano una nuova laicità di servizio”. Si tratta di una iniziativa promossa dall’Associazione “Laudato Si’”, «un Progetto innovativo e sistemico – spiegano i promotori – volto a offrire un contributo di fraternità e di approfondimento interdisciplinare per un nuovo protagonismo territoriale dei nostri migliori giovani con l’obiettivo, attraverso l’incontro con eminenti testimoni nel panorama socio-culturale del Paese, di preparare e promuovere una nuova generazione di leader “costruttori d’Italia”». Giovani servitori del Bene Comune, pronti culturalmente e interiormente.

Alla conferenza di presentazione, moderata dal direttore di “Matrix” Alessandro Banfi, sono intervenuti Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito e della Fondazione Vaticana “Centro Internazionale Famiglia di Nazareth”; Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale, consigliere generale presso lo Stato della Città del Vaticano; Francesco Bonini, Rettore dell’Università Lumsa; don Aldo Buonaiuto, della Comunità Papa Giovanni XXIII; Raffaele Bonanni, ex segretario della Cisl.

Il progetto punta a coinvolgere nel tempo mille giovani. Contrariamente a quanto accade di solito, la presentazione è avvenuta solo dopo che si sono svolti i primi due appuntamenti dell’iniziativa, il primo a Vico Equense, dal 30 novembre al 4 dicembre dello scorso anno, il secondo dal 17 al 21 maggio a Sestri Levante. La prossima tappa è in programma dal 19 al 23 luglio a Caltagirone, in Sicilia.

«Vogliamo che ci sia una discontinuità
col passato, non vogliamo creare un nuovo partito – ha sottolineato Martinez –. Vogliamo invece generare dei leader, una testimonianza concreta a partire dal messaggio della Laudato si’ di Papa Francesco. Puntiamo a un nuovo protagonismo dei giovani sul territorio, facendoli indicare direttamente dai vescovi». Perché comunque il progetto, rivolto a giovani tra I 23 e i 35 anni, preferibilmente laureati o specializzandi, è diretto soprattutto a giovani inseriti in contesti di natura associativa. Ma la caratteristica è che non devono essere necessariamente cattolici, proprio avendo come riferimento la Laudato si’ e l’invito del Papa a costruire insieme: «L’idea di fondo – ha affermato il professor Bonini – è che quello che dice il santo Padre abbai bisogno di essere preso in parola e messo in opera. Sono quei famosi processi che è una peculiarità di Francesco lanciare».

«Ci stiamo interrogando da un anno su come rispondere al grido dei giovani che sono un po’ terra di nessuno e si sentono abbandonati – ha sottolineato don Aldo Buonaiuto –. Speriamo che sia un’avventura rivoluzionaria» realizzando «progetti non tra cattolici ma con tutti coloro che hanno buona volontà». Sempre, però, con un riferimento chiaro: la dottrina sociale della Chiesa che, come ha sottolineato il professor Mirabelli, «deve rivitalizzare la società». Un progetto «politico in senso alto». E un altro cardine del progetto Lab.Ora è la sussidiarietà: «Vogliamo dare ai giovani motivazioni per lavorare insieme – ha affermato Bonanni – palestre per farli allenare a costruire insieme una comunità, misurarsi con i problemi locali e trovare soluzioni concrete».

Innovativo il metodo, attraverso
laboratori, testimonianze e tutor, che non punta, ha concluso Martinez «a realizzare l’ennesima scuola di formazione politica ma a educare alla politica». A formare, in definitiva, una classe dirigente che abbia davvero a cuore quel bene comune di cui tanto si parla ma che spesso rimane solo sulla carta.

 

10 luglio 2017