La visita del Papa a Edith Bruck, sopravvissuta alla Shoah

Francesco è andato a trovarla nella sua casa a Roma. «Le ripeto le parole che ho pronunciato allo Yad Vashem: Perdono, Signore, a nome dell’umanità!»

«Sono venuto qui da lei per ringraziarla per la sua testimonianza e per rendere omaggio al popolo martire della pazzia del populismo nazista. E con sincerità le ripeto le parole che ho pronunciato dal cuore allo Yad Vashem e che ripeto davanti ad ogni persona che come lei ha sofferto tanto a causa di questo: “Perdono, Signore, a nome dell’umanità!”». Sono le parole pronunciate sabato scorso, 20 febbraio, da Papa Francesco, nella sua visita a Edith Bruck, poetessa ungherese sopravvissuta alla Shoah, alla quale il pontefice ha voluto rendere omaggio nella sua casa a Roma.

«La conversazione con il Papa ha ripercorso quei momenti di luce di cui è stata costellata l’esperienza dell’inferno dei lager e ha evocato i timori e le speranze per il tempo che viviamo, sottolineando il valore della memoria e il ruolo degli anziani nel coltivarla e tramandarla ai più giovani», ha reso noto al termine della visita il direttore della Sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni. Dopo circa un’ora, Francesco e Bruck si sono salutati e il Papa ha fatto ritorno in Vaticano.

22 febbraio 2021