La vicinanza del Papa alle popolazioni più colpite dal coronavirus

Le parole dopo la preghiera dell’Angelus: in Italia la fase acuta è superata ma resta la necessità di seguire le norme vigenti ma «in altri Paesi ancora tante vittime»

Al termine della preghiera dell’Angelus di ieri, 7 giugno, in piazza San Pietro, Papa Francesco è tornato a spendersi sulla pandemia di coronavirus. «In Italia la fase acuta è superata, anche se rimane la necessità di seguire con cura le norme vigenti – state attenti, non cantare vittoria prima, non cantare troppo presto vittoria! -, perché sono norme che ci aiutano a evitare che il virus vada avanti», ha detto.

Suore in mascherina durante l'Angelus in piazza San Pietro, 31 maggio 2020

Il pontefice ha sottolineato che nel nostro Paese «grazie a Dio stiamo uscendo dal centro più forte, ma sempre con le prescrizioni che ci danno le autorità. Ma purtroppo in altri Paesi – penso ad alcuni – il virus sta facendo ancora tante vittime. Venerdì scorso, in un Paese, è morto uno al minuto! Terribile». Il Papa ha quindi espresso la «vicinanza a quelle popolazioni, ai malati e ai loro familiari, e a tutti coloro che se ne prendono cura».

8 giugno 2020