La veglia per Maria, sfruttata e uccisa nell’indifferenza

La preghiera per la donna slovacca costretta a prostituirsi e aggredita a maggio. «Dio non dimentica nessuno», dice il vescovo Palmieri

«Non una persona anonima ma una donna, che aveva un nome e un cognome, un’origine ben precisa, una sua storia, una sua vita. Siamo qui, dunque, per ricordarci di lei ma anche per evitare che sia solo un ricordo, vogliamo infatti che questo momento sia un segno per tutta la città e per la lotta a qualsiasi tipo di omicidio, soprattutto se vittima è una donna». Lo ha sottolineato il vescovo Gianpiero Palmieri, ausiliare della diocesi di Roma per il settore Est, durante la veglia che si è tenuta sabato 6 giugno nel giardinetto “don Mario Picchi”, in passato già Parco della Solidarietà, alla Montagnola, a poca distanza da via Cristoforo Colombo, dove è stata trovata in fin di vita, lo scorso 12 maggio, Maria, la donna slovacca senza dimora di quarant’anni, poi deceduta a seguito di un’aggressione subita proprio in quella strada dove era stata costretta a prostituirsi.

In realtà di Maria si sa poco, come ha ricordato lo stesso Palmieri, e in un primo momento anche la sua età e la sua origine erano avvolte nel mistero. Si pensava fosse più giovane e c’è addirittura chi ipotizza fosse rimasta da poco incinta, ma era incapace di chiedere aiuto per salvarsi dal suo aguzzino. Quell’aguzzino – e forse pseudo-fidanzato -, un senzatetto romeno di 41 anni, che per adesso è il principale indiziato, fermato dai Carabinieri proprio nei giorni scorsi.

«Dio non dimentica nessuno», ha proseguito Palmieri, «ma a noi spetta il compito di non lasciare nessuno da solo e soprattutto di riconoscere qualsiasi persona come essere umano e con una vita degna di essere vissuta». Dopo la lettura del brano del Vangelo di Matteo dove Gesù annuncia che i pubblicani e le prostitute entreranno per primi nel regno di Dio, il vescovo ausiliare ha voluto sottolineare come «proprio gli scartati dalla società hanno una particolare assonanza con il cuore di Dio. Nessuno – ha aggiunto – merita di essere ammazzato in un prato, ancor di più se si tratta di una donna sola e fragile come Maria». Citando Papa Francesco e don Oreste Benzi, Palmieri ha inoltre posto l’accento sul dramma altrettanto grave dell’indifferenza, della «complicità comoda e muta».

Un’indifferenza a cui non si vogliono piegare i volontari dell’unità di strada delle associazioni che fanno parte del Coordinamento ecclesiale antitratta della diocesi di Roma che, insieme alla stessa diocesi e alla Comunità Papa Giovanni XXIII, hanno organizzato il momento di preghiera. Proprio le associazioni che scendono in strada per aiutare le ragazze rappresentano un barlume di speranza contro il silenzio che avvolge questo dramma. È passato quasi un mese, infatti, dall’omicidio della donna slovacca, ma nessuno ha chiesto il suo corpo martoriato, che giace ancora nella camera mortuaria, invisibile come invisibile era stata Maria quando era in vita.

La veglia ha dunque voluto anche «restituire dignità a questa nostra sorella uccisa», come ha affermato Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata trenta anni fa da don Benzi e che da allora si batte per la liberazione delle donne costrette a prostituirsi. «Chiediamo – ha detto in una nota – che si fermi ogni forma di sfruttamento sessuale della donna affinché non accadano più questi femminicidi».

Un impegno comune sottolineato anche da Amedeo Ciaccheri, presidente dell’ottavo Municipio, presente alla cerimonia di sabato. «In questi mesi – ha raccontato – abbiamo incontrato tante donne e tante storie. Fortunatamente molte si sono salvate, ma non siamo riusciti a salvare Maria da questo incubo». Il presidente del Municipio ha infine ricordato come nelle ore successive all’aggressione «abbiamo sperato che la donna si potesse risvegliare. Una speranza svanita, ma che ci ha insegnato tanto perché, nonostante l’indifferenza di molti, Maria è stata soccorsa da alcuni passanti della zona ed è dal loro coraggio che dobbiamo ripartire».

8 giugno 2020