La tre giorni dei seminaristi a Foligno con De Donatis

L’appuntamento che ha aperto il mese di settembre, «all’insegna della fraternità», evidenzia il rettore del Maggiore don Faraghini. L’incontro con il vescovo Sigismondi. Il ricordo di don Andrea Santoro

Un confronto diretto e fraterno con il cardinale vicario Angelo De Donatis. Una tre giorni di preghiera, incontri e visite ad alcuni tra i luoghi più belli della spiritualità umbra. Da mercoledì 5 a venerdì 7 settembre, 82 seminaristi della diocesi di Roma e 13 sacerdoti sono stati “in trasferta” a Foligno ospiti della casa “Villa La Quiete”, gestita dai padri Dehoniani. Un appuntamento proposto da diversi anni ai seminaristi del Pontificio Seminario Romano Maggiore, Redemptoris Mater e Oblati del Divino Amore. Giornate che si svolgono «all’insegna della fraternità», evidenzia don Gabriele Faraghini, rettore del Seminario Maggiore.

In apertura della tre giorni, al termine di un incontro di presentazione con il cardinale, il gruppo ha fatto visita all’abbazia di Santa Croce in Sassovivo abitata dalla comunità Jesus Caritas. Ad accoglierli monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo di Foligno. Partendo dal Vangelo del giovane ricco, il presule ha proposto una meditazione sulla formazione al sacerdozio. Il secondo giorno il vicario ha esposto i passi salienti del discorso pronunciato da Papa Francesco il 14 maggio nell’incontro con la diocesi di Roma, durante il quale invitò a «una rivoluzione della tenerezza». Il tema è stato approfondito dai giovani che, in gruppi, hanno preparato e consegnato al porporato una relazione. La giornata è proseguita con la visita all’eremo francescano di Campello sul Clitunno, dove c’è la comunità fondata 90 anni fa dalla religiosa Maria di Campello, prima esperienza ecumenica della Chiesa. Venerdì mattina dopo aver celebrato la Messa sulla tomba di San Francesco d’Assisi si è svolto un incontro con don Enrico Feroci, rettore del Seminario della Madonna del Divino Amore, che ha illustrato la vita e la spiritualità di don Andrea Santoro, il parroco fidei donum ucciso in Turchia nel 2006.

La tre giorni si è conclusa con un momento di preghiera sulla tomba di santa Angela da Foligno. Il clima «bello e familiare» respirato dai seminaristi e dai loro formatori è stato rimarcato da don Gabriele. L’obiettivo «era trascorrere giornate di fraternità e fin da subito ci siamo sentiti appartenenti alla stessa famiglia. Un clima sereno al quale ha contribuito anche il cardinale con la sua semplicità. Filo conduttore delle tre giornate è questo sentire di Chiesa nuovo che ci porta Papa Francesco, cioè non è un cambiare le cose da fare ma cambiare il modo di farle. Fare le stesse cose ma con la gioia dello stare insieme, con fiducia, spensieratezza, umorismo».

Tra i seminaristi presenti all’incontro anche Andrea, 42 anni, al primo anno al Seminario della Madonna del Divino Amore. «È stata l’occasione per prendere contatto con quella che sarà la realtà formativa dei prossimi mesi». Lavorava nell’esercito e confronta la sua vocazione «alla chiamata del lavoratore dell’ultima ora». Di queste tre giornate porta nel cuore una meditazione incentrata sul “sì” di Maria, che «deve essere rinnovato quotidianamente e durante la quale ho rinnovato anche il mio “sì”».

10 settembre 2018