La telefonata di Francesco alla parrocchia di Gaza

A raccontarla al Sir, suor Saleh: «Ci ha assicurato che conosce le nostre sofferenze». In mattinata, il battesimo di un bambino: Gabriele, «l’angelo delle buone notizie»

È di ieri sera, 15 ottobre, la telefonata di Papa Francesco alla parrocchia di Gaza. «Ha chiamato padre Yusuf, che mi ha dato il suo telefono perché parlassi direttamente con il pontefice, visto che lui non parla bene l’italiano». A raccontarlo al Sir è suor Nabila Saleh: «Il Papa – riferisce – ci ha assicurato che siamo nelle sue preghiere e che conosce la sofferenza che stiamo patendo». Sofferenze che sembrano aumentare ogni giorno: saliti a 2.670 i morti nella Striscia; oltre 9.600 i feriti. Secondo l’esercito israeliano, sarebbero 600mila i palestinesi che hanno abbandonato negli ultimi giorni le loro abitazioni nel nord della Striscia e a Gaza City e che hanno oltrepassato il Wadi Gaza, per mettersi al riparo dai combattimenti.

I cristiani però sono decisi a restare in parrocchia, dove pregano continuamente il Rosario, l’adorazione eucaristica e dove stanno dando rifugio anche a famiglie musulmane. Anche il pontefice, dice la religiosa, «ha voluto sapere quante persone sono ospitate dentro le strutture parrocchiali. Ce ne sono circa 500, tra malati, famiglie, bambini, disabili, persone che hanno perso la casa e ogni avere. Il Papa – prosegue – ha voluto impartire la sua benedizione a tutti in parrocchia. Io e padre Yusuf lo abbiamo ringraziato a nome di tutta la comunità e abbiamo detto che offriamo le nostre sofferenze per la fine della guerra, per la pace, per la Chiesa e anche per il Sinodo».

La «bella notizia» le persone della comunità l’hanno ricevuta questa mattina, 16 ottobre, durante la Messa, dato che ieri sera molti erano già rientrati nelle strutture di accoglienza. E di bella notizia in mattinata ce n’era stata anche un’altra: il battesimo di un bambino. «Gli è stato dato il nome di Gabriele, l’angelo delle buone notizie, il messaggero di Dio. Quasi un annuncio della vicinanza del Papa annunciata dalla sua stessa viva voce – il commento di suor Saleh -. Ma aspettiamo con fede anche l’annuncio della fine della violenza e della guerra».

Non solo. Sempre nella giornata di ieri, «abbiamo ricevuto da una associazione del Kuwait del cibo per pranzo, dei datteri e del pane – informa -. La Provvidenza ci sostiene». Arrivato in parrocchia, sempre ieri, pure il parroco ortodosso di Gaza, padre Silas, che ha portato il saluto del vescovo greco-ortodosso di Gaza Alexios. «Una visita che – dicono dalla parrocchia latina – dimostra come nei momenti di prova c’è unità e collaborazione tra tutti i cristiani della Striscia di Gaza. Preghiamo per la Pace e per tutti gli abitanti della Striscia, cristiani e musulmani, e per tutti gli abitanti della regione».

16 ottobre 2023