La strage del gas a via Ventotetene

Novembre 2001, la tragedia a Val Melaina. Il dolore del Papa e la visita del cardinale Ruini

Un forte odore di gas e poi lo scoppio terribile. è martedì 27 novembre: poco dopo le nove di mattina una forte esplosione distrugge un palazzo nel quartiere di Val Melania. Colpa del gas che ha sventrato più di un appartamento di via Ventotene, ha fatto cadere tre solai, ha scaraventato in aria motorini, finestre, automobili (due sono volate sul terrazzo al primo piano) e calcinacci. Un enorme boato che ha ucciso sette persone e ne ha ferite una quarantina. Tra i morti, tre vigili del fuoco, chiamati sul posto per l’odore del gas.

E la tragedia avrebbe potuto avere effetti ancora più gravi se non fosse stato per la “provvidenziale” chiusura del mercato di Val Melania, inattivo dall’11 novembre in previsione di un suo trasferimento.

Era già da qualche giorno che i residenti del quartiere avvertivano uno “strano” odore di gas. Ripetute segnalazioni all’Italgas e ai carabinieri. Ma tutti erano stati rassicurati. A quanto sembra, i tecnici dell’Italgas hanno ritenuto che il problema fosse rappresentato da un’auto a gpl parcheggiata nella zona. Rimossa la vettura, però, il cattivo odore è rimasto ad aleggiare. «Il residuo del gas», secondo i tecnici. Poi tutto tranquillo, fino alla mattina. Altre segnalazioni, il nuovo arrivo dell’Italgas e dei vigili del fuoco. Poi l’inferno.

I soccorsi sono stati immediati. La squadra dei vigili, la 6A, era lì vicino perché impegnata a spegnere un cassonetto che aveva preso fuoco. Mentre erano al lavoro, la deflagrazione. Le urla, le lacrime, il panico generale. Per tutta la giornata, anche sotto la pioggia battente, si è scavato tra le macerie. Tra i primi ad accorrere gli operatori del mercato e i volontari della vicina parrocchia del Santissimo Redentore.

In serata, l’arrivo del Cardinale Vicario Camillo Ruini sul luogo del disastro. «Il mio compito – ha detto – è solo quello di pregare. Ci sono stati dei morti, delle famiglie che soffrono. Io devo pregare per loro e per quelli che in questo momento stanno presentando la loro opera per i soccorsi». Il Vescovo di Settore, Enzo Dieci, ha celebrato una Messa di suffragio in parrocchia.

Giovanni Paolo II, dopo la consueta udienza del mercoledì, ha voluto pregare per i familiari e per coloro che hanno perso la vita. «Ho appreso con profonda sofferenza la notizia dell’esplosione. In questo momento di dolore sono particolarmente vicino a quanti sono stati colpiti dal tragico evento. Ad essi desidero esprimere sentimenti di conforto e di affetto». Un particolare pensiero è andato ai vigili del fuoco «morti nel generoso adempimento del loro dovere».

Per appurare le cause ed eventuali responsabilità dell’esplosione, il pubblico ministero Ilaria Calò ha aperto un’inchiesta. Forse la tragedia poteva essere evitata e si configura sempre di più l’ipotesi di reato per disastro colposo. Il Comune di Roma si è costituito parte civile. (di David Murgia)

2 dicembre 2001