“La sirenetta”, favola senza tempo

Rob Marshall firma il remake della pellicola del 1989, dando vita a un live action che non si stacca troppo dal copione originale. Emozioni inedite, per gli spettatori, dal mondo sott’acqua

La Sirenetta nasce con marchio Disney nel 1989, diretto da Rob Marshall, impostosi con titoli di peso quali Chicago (2002), Nine (2009), e Il ritorno di Mary Poppins (2018). L’anno dopo, 1990, il film vince due Premi Oscar per la colonna sonora di Alan Menken e per la migliore canzone originale di Menken e Howard Ashman. Da queste premesse nasce l’intuizione di tornare, a distanza di oltre venti anni, su quel titolo di indubbio grande successo e riproporlo alle nuove generazioni. La nuova Sirenetta – sempre per la reia di Rob Marchall è infatti nelle sale dalla settimana scorsa. Trattandosi di un remake, l’operazione doveva proporre qualche contenuto innovativo. Che si risolve soprattutto in una nuova veste grafica oggi identificata come “live action”. È una formula che molti prodotti Disney hanno adottato per ridare vita a storie bisognose di una rinnovata impaginazione. Del resto il punto di partenza non cambia, restando legato alla fiaba scritta da Hans Christian Andersen nel 1837.

Siamo dunque nei Caraibi nel 1830. Qui Ariel, ultimogenita di Re Tritone, curiosa di guardare il mondo oltre la superficie dell’acqua, un giorno salva dal naufragio il giovane principe Eric. Infatuata del ragazzo, Ariel vuole provare a vivere sulla terraferma e per fare questo chiede aiuto alla zia piovra Ursula, che le propone di trasformare la coda da sirena in gambe in cambio della sua preziosa voce. Ariel avrà a disposizione solo pochi giorni per realizzare il suo sogno d’amore…

C’è un elemento che più di altri spicca e fa la differenza con l’innovativo sistema del live action: di colpo la dimensione visiva acquista una improvvisa profondità di campo grazie a un inatteso iperrealismo che dà alle scene acquatiche una definizione di nitore e di chiarezza che cambia la percezione di luoghi e personaggi. Il mondo sottacqua offre allo spettatore la sensazione di presenze “strane”, che procurano emozioni del tutto inedite. Accanto poi alle musiche, per gran parte conservate ma con l’aggiunta di alcune nuove composizioni, il racconto cerca a sua volta di non staccarsi troppo dal copione originale se non per qualche aggiunta narrativa inedita, che offre nuovi spunti di riflessione.

Forse il vero tocco di novità arriva in sede di casting, a partire dai nomi inediti nei due ruoli principali: Halle Bailey è la Sirenetta e Jonah Hauer King è Eric, giovani protagonisti che soddisfano le attese di un pubblico sempre più orientato verso le fasce giovanili. Alla Disney però non sono ingenui, e accanto agli esordienti vengono posizionati alcuni nomi di sicura affidabilità: nei panni di Tritone c’è Javier Bardem, ormai ben inserito nei mille volti del cinema americano; e in quelli di Ursula ecco Melissa McCarthy, caratterista capace di procurare differenti emozioni. Soddisfare grandi e piccini: così si va incontro al pubblico, così si rende una storia universale.

22 giugno 2023