La segreteria generale Cei: «Un tempo di enorme responsabilità»

All’indomani del decreto che estende a tutto il Paese le misure per il contenimento e il contrasto del coronavirus, ribadito l’impegno della Chiesa italiana

«Un cambiamento d’epoca, per molti versi spiazzante». Prende a prestito le parole di Papa Francesco la nota diffusa oggi, 10 marzo, dalla segreteria generale della Cei, all’indomani  della pubblicazione del decreto della presidenza del Consiglio dei ministri di ieri, 9 marzo, recante nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del coronavirus Covid-19 sull’intero territorio nazionale. E che ha ribadito l’impedimento a ogni celebrazione della Messa con concorso di fedeli. Una decisione che «crea rammarico e disorientamento nei Pastori, nei sacerdoti, nelle comunità religiose e nell’intero Popolo di Dio», si legge nella nota, ma che «è stata accettata in forza della tutela della salute pubblica».

messe sospeseProprio per questo, «tale inedita situazione deve poter incontrare una risposta non rassegnata né disarmante. Va in questa direzione l’impegno con cui la Chiesa italiana – soprattutto attraverso le sue diocesi e parrocchie – sta affrontando questo tempo – si legge nel testo -. Più che soffiare sulla paura, più che attardarci sui distinguo, più che puntare i riflettori sulle limitazioni e sui divieti del decreto, la Chiesa tutta sente una responsabilità enorme di prossimità al Paese». Una prossimità che si esprime «nell’apertura delle chiese, nella disponibilità dei sacerdoti ad accompagnare il cammino spirituale delle persone con l’ascolto, la preghiera e il sacramento della riconciliazione». Ancora, si esprime nel loro celebrare quotidianamente – senza popolo, ma per tutto il popolo – l’Eucaristia; nel loro visitare ammalati e anziani, anche con i sacramenti degli infermi; nel loro recarsi sui cimiteri per la benedizione dei defunti».

Non basta. «Questa prossimità ha il volto della carità, che passa dall’“assicurare a livello diocesano e parrocchiale i servizi essenziali a favore dei poveri, quali le mense, gli empori, i dormitori, i centri d’ascolto”, come scrive Caritas Italiana, che aggiunge l’attenzione a “non trascurare i nuovi bisognosi e anche chi viveva già situazioni di difficoltà e vede peggiorare la propria condizione”». Lo dimostra il fatto che «sul territorio le iniziative – sia in campo liturgico che caritativo – si stanno moltiplicando, sostenute dai vescovi e dalla passione di preti e laici, di animatori e volontari».

La segreteria generale della Conferenza dei vescovi, informano dalla Cei, oltre a rispondere alle domande che provengono dalle diocesi «sta predisponendo una serie di sussidi che possano accompagnare la preghiera personale e familiare, come pure di piccoli gruppi di fedeli». In concreto, «attraverso Avvenire, Tv2000, Circuito InBlu e Sir si stanno mettendo a punto nuove iniziative, programmi orientati alla preghiera e all’offerta di chiavi di lettura con cui interpretare alla luce della fede questa non facile stagione». Inoltre, è scritto ancora nella nota, un ambiente digitale raccoglierà e rilancerà le buone prassi messe in atto dalle diocesi e offrirà contributi di riflessione e approfondimento.

10 marzo 2020