La scuola verso la ripartenza, il ministero risponde alle domande

Didattica digitale complementare nelle secondarie, mascherina sopra ai 6 anni, niente giochi da casa in asilo. Sono alcuni dei nodi del Piano "Rientriamo a scuola". Dal 1° settembre online sui social del dicastero dell'Istruzione tutte le Faq

“Quando si torna a scuola?”. È questa la prima delle Faq (Frequently asked questions) online dal 1° settembre sui social del ministero dell’Istruzione, nella sezione intitolata “Rientriamo a scuola”. Al punto 1, il “Piano scuola per la ripartenza”; quindi una parte di domande – e relative risposte – sulla gestione di casi sospetti e focolai; infine, terzo punto, la presentazione della app Immuni. Il tutto in costante aggiornamento.

«Le lezioni riprenderanno per tutte le studentesse e tutti gli studenti il 14 settembre, come previsto dall’Ordinanza firmata dal ministro Lucia Azzolina lo scorso 24 luglio. Un numero marginale di Regioni ha deciso di discostarsi da questa data», è la risposta alla prima domanda, dedicata appunto alla riapertura. La didattica digitale, è spiegato nel testo, «potrà essere utilizzata in modo complementare e integrato nella scuola secondaria di secondo grado» e «solo in caso di una nuova sospensione delle attività in presenza, dovuta a motivi emergenziali, si renderà necessario il ricorso alla didattica digitale integrata per tutti gli altri gradi di scuola».

Al centro dell’attenzione anche l’utilizzo della mascherina, necessario per gli studenti di età superiore a 6 anni, anche se «è prevista una ulteriore decisione nei primissimi giorni di settembre».  Solo gli alunni con disabilità non compatibile con l’uso continuativo della mascherina non dovranno indossarla, specificano dal ministero. In ogni caso sarà la scuola a fornire quotidianamente mascherine di tipo chirurgico a tutto il personale e agli studenti, grazie alla fornitura di 11 milioni di dispositivi al giorno messi a disposizione dal Commissario straordinario per l’emergenza. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, sarà ammesso un solo accompagnatore maggiorenne e non si potranno più portare giocattoli da casa.

Relativamente ai casi sospetti, “Rientriamo a scuola” rinvia al Rapporto dell’Istituto superiore sanità Covid-19 n. 58/2020 “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars CoV 2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia”, ricordando che ogni scuola deve individuare un referente scolastico per il Covid-19, possibilmente uno per ciascun plesso, che svolga un ruolo di interfaccia con il dipartimento di prevenzione della Asl di riferimento. Vengono inoltre illustrate le procedure in caso di alunni con sintomi compatibili con il Covid-19, positività o negatività al test. «Se un alunno e/o un lavoratore risulta positivo al Covid-19 – si legge nelle risposte alle Faq – il dipartimento di prevenzione valuterà la possibilità di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e all’eventuale personale scolastico esposto che si configuri come contatto stretto. La chiusura di una scuola o parte della stessa dovrà essere valutata dal dipartimento di prevenzione della Asl».

Il terzo nodo affrontato attraverso le Faq è quello della app Immuni. «Il Comitato tecnico scientifico ne ha fortemente consigliato l’adozione agli studenti ultraquattordicenni, ai  genitori e a tutto il personale scolastico docente e non docente – viene spiegato dal ministero – perché ritiene costituisca uno dei punti chiave della strategia complessiva di prevenzione e monitoraggio del mondo della scuola».  L’app infatti si propone di avvertire gli utenti potenzialmente contagiati il prima possibile, anche quando sono asintomatici. Questi utenti possono poi isolarsi per evitare di contagiare altri. «Questo minimizza la diffusione del virus e, allo stesso tempo, velocizza il ritorno a una vita normale per la maggior parte della popolazione. Venendo informati tempestivamente, gli utenti possono anche contattare il proprio medico di medicina generale prima e ridurre così il rischio di complicanze».

3 settembre 2020