La scuola e le disuguaglianze territoriali: «Servono investimenti di lungo periodo»

Save the Children “legge” i dati Invalsi: non recuperato il terreno perso negli anni della pandemia. «Segregazione formativa» tra indirizzi di studio e ampliamento del divario di genere fino alle superiore, con le ragazze più competenti in italiano e i ragazzi in matematica

Per gli alunni alla fine del ciclo di studio, in V superiore, la caduta nei livelli di competenza sia di italiano che di matematica registrata tra il 2019 e il 2021 si è stabilizzata, senza però recuperare nel 2023 il terreno perso negli anni della pandemia. Ai divari territoriali – già presenti dalla scuola primaria e che via via si ampliano con una più pronunciata faglia Nord-Sud soprattutto in matematica e in inglese – si aggiungono poi la segregazione formativa tra indirizzi di studio e l’ampliamento del divario di genere fino alle scuole superiori, con le ragazze più competenti nelle prove di italiano e i ragazzi in quelle di matematica.

scuola, insegnante di sostegnoSono gli elementi che emergono dai dati Invalsi presentati ieri, 12 luglio. Dati che «restituiscono la fotografia di un Paese dove, nonostante alcuni miglioramenti, si accentuano le disuguaglianze, che bloccano la crescita educativa dei bambini e delle bambine che vivono nelle zone più svantaggiate del Paese, soprattutto al Sud, con effetti drammatici sugli apprendimenti», commenta Raffaela Milano, direttrice Programmi e Advocacy Italia-Europa di Save the Children. «Fondamentale», nelle parole di Milano, l’«investimento di lungo periodo per la attivazione di una rete di asili nido su tutto il territorio nazionale». Allo stesso tempo, «è urgente un intervento immediato sulle aree del Paese più deprivate – prosegue -, per attivare vere e proprie aree ad alta densità educativa con un forte potenziamento dell’offerta scolastica, dal punto di vista del personale scolastico, del tempo pieno e delle mense, così come delle opportunità extra scolastiche, essenziali per la crescita di bambini, bambine e adolescenti». E ancora, «in vista della ripresa dell’anno scolastico, di fronte all’impennata dell’inflazione, è necessario concentrarsi subito sulla necessità di fare in modo che a settembre nessun bambino e adolescente sia privato del necessario per frequentare la scuola, a partire dai libri scolastici. In un Paese dove quasi un milione e quattrocentomila bambini vivono in povertà assoluta – sottolinea la direttrice dei Programmi Italia-Europa dell’organizzazione – è indispensabile fare in modo che l’aumento dei prezzi e l’impoverimento delle famiglie non pesino anche sull’accesso all’istruzione».

Da parte sua Save the Children è impegnata in questi mesi nella realizzazione di Arcipelago Educativo, un programma copro-gettato con Fondazione Agnelli che ha come obiettivo proprio quello di ridurre i divari negli apprendimenti sostenendo, in un contesto di gioco e di scoperta, la crescita educativa dei bambini e delle bambine anche nel periodo della chiusura delle scuole. Coinvolti oltre 540 bambine, bambini e adolescenti tra i 9 e i 14 anni, che frequentano 38 scuole di 17 istituti comprensivi in 8città: Torino, Milano, Venezia-Marghera, Aprilia (Latina), Brindisi, Napoli, Rosarno (Reggio Calabria) e Palermo.

13 luglio 2023