La santità, «strada aperta per tutti»

Messa e veglia, alla vigilia della festa di Ognissanti, animate dal Movimento Pro Sanctitate, con Salera. L’esortazione a «lasciarsi plasmare da Dio»

Il «decentramento» da sé stessi unitamente al riconoscimento «della volontà di Dio» può rappresentare un’importante indicazione nella ricerca di «un itinerario personale per la santità vera». Questo il cuore della riflessione che il vescovo ausiliare Daniele Salera, delegato per il settore Nord, ha proposto martedì sera, 31 ottobre, presiedendo la Messa vespertina nella parrocchia di Santa Gemma Galgani in occasione della solennità di Tutti i Santi. La celebrazione e la successiva veglia di preghiera sono state animate dal Movimento Pro Sanctitate e hanno avuto per tema “Santo, perciò umano”, a dire che la santità è la via cristiana per essere pienamente umani.

Salera, a partire dal trattato di spiritualità laicale “Filotea”, scritto da San Francesco di Sales, ha infatti messo in luce come «la santità è effettivamente una strada aperta per tutti» e che l’impegno a sviluppare «la forza propulsiva che la santità è e che il Signore ha donato a ogni battezzato in quanto tale, come ricorda anche la Lumen Gentium», deve essere «proporzionato alla vocazione e allo stato di vita di ognuno». Questo equivale a dire, ha spiegato ancora il presule, che «ciascuno di noi deve fare sul serio in base alle proprie forze, ai propri doveri e al proprio lavoro» e al di là dei «propri errori, difetti e insuccessi»; questo, per il presule, «è molto importante perché ci libera dal cappio che ci pone sempre in confronto con gli altri». Piuttosto, l’altro è un compagno di strada e un alleato in questo cammino perché «insieme possiamo darci tutti una mano – sono le parole del vescovo -: è l’avere cura della nostra comunità, dandoci reciprocamente un esempio». Soprattutto, si tratta di «lasciare fare al Signore» poiché «i più sorprendenti e fecondi cammini di santità sono legati a cristiani che si sono lasciati plasmare da Dio», ha concluso.

Anche Paola Procaccini, direttrice del Centro operativo romano del Movimento Pro Sanctitate, ha riflettuto sull’importanza di un atteggiamento di fiducia verso gli altri e verso Dio, osservando che «non ci facciamo santi da soli» poiché «la santità non è certo frutto della nostra capacità», infatti «vediamo intorno a noi e dentro al nostro cuore quanto sia vano ogni sforzo umano se fondato su di sé». Da qui la consapevolezza che «la santità, come l’ha descritta il nostro fondatore Guglielmo Giaquinta, è la risposta generosa all’amore di Dio, rivestita di fiducia nel suo amore misericordioso». Allora, «fiduciosi in Dio, possiamo conservare fiducia in noi stessi nonostante le nostre miserie E fiducia negli altri nonostante le guerre e l’odio», ha detto ancora la referente del Movimento.

2 novembre 2023