La Russia espulsa dal Consiglio d’Europa

Lo ha stabilito il Comitato dei ministri, riunito in sessione straordinaria. Contestuale la decisione dei rappresentanti russi di ritirarsi. Il messaggio di solidarietà al popolo russo

A partire da oggi, 16 marzo, la Russia non è più membro del Consiglio d’Europa. Lo ha stabilito il Comitato dei ministri, riunito in sessione straordinaria. Nella serata di ieri, una dichiarazione congiunta del ministro degli Esteri italiano e presidente di turno del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, Luigi Di Maio, del presidente dell’Assemblea parlamentare Tiny Kox, e della segretaria generale Marija Pejčinović Burić riferiva che «l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha ritenuto all’unanimità che la Federazione russa non debba più essere uno Stato membro dell’organizzazione».

Il motivo, naturalmente, è l’aggressione della Federazione russa contro l’Ucraina, già duramente condannata perché «ingiustificata e non provocata». Di qui l’espulsione della Russia, in base allo Statuto dell’istituzione. Russia che già dal 25 febbraio, giorno successivo all’attacco, si era vista sospendere il «diritto di rappresentazione» sia nel Comitato che nell’assemblea. Contestualmente al voto dell’assemblea parlamentare, è arrivata a Pejčinović Burić  la lettera del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov nella quale si notificava la decisione dei rappresentanti russi di ritirarsi dal Consiglio d’Europa, atto per altro necessario secondo le procedure previste dagli Statuti.

Secondo il Consiglio d’Europa, che esprime solidarietà al popolo russo, «con le azioni in Ucraina le autorità russe privano il popolo russo dei vantaggi derivanti dal sistema di protezione dei diritti umani più avanzato al mondo, tra cui la giurisdizione della Corte europea dei diritti dell’uomo e il nostro vasto sistema di convenzioni».

16 marzo 2022