La Roma del futuro: servono regole e strumenti adeguati

Il coraggio di sognare una città unica e all’avanguardia, capace di tornare a essere un punto di riferimento nel mondo. Tra rischi e nuove opportunità

La gara a trovare aggettivi sempre più estremi per descrivere lo stato della Capitale si protrae ormai da troppo tempo e i peggiorativi sembrano ormai esauriti ma soprattutto si rischia l’assuefazione e il prevalere di un fatalismo che accetta tutto come qualcosa che non dipende da noi e che noi non possiamo cambiare. Credo che tutti noi prima, e il futuro sindaco poi, dobbiamo partire proprio da qui. Roma può e deve cambiare! Ma questo dipende prima di tutto dai romani, che debbono credere e impegnarsi per un radicale cambio di approccio. Dobbiamo avere il coraggio di sognare una Roma unica e all’avanguardia, non dobbiamo accontentarci di puntare a guadagnare qualche punto nelle varie graduatorie (dove peraltro siamo messi piuttosto male), ma dobbiamo porci l’obiettivo di tornare ad essere un punto di riferimento nel mondo. L’unicità di Roma e la sua storia coniugati con gli strumenti che le nuove tecnologie ci mettono a disposizione.

Quando si fa un progetto si usa il metodo dell’analisi delle opportunità e dei pericoli: provando ad applicarlo a Roma, vediamo accanto ai punti di forza da tutti riconosciuti, quali la sua storia, l’arte, la cultura, la presenza del Vaticano come centro della cristianità, anche una vasta presenza accademica e del mondo della ricerca ed è il più grande comune agricolo d’Europa oltre che naturale punto nevralgico del Mediterraneo. Come potenziali minacce porrei l’accento sull’aggravarsi delle diseguaglianze: i quindici municipi che compongono Roma hanno tra loro le stesse differenze che intercorrono tra le più avanzate capitali e il sud del mondo. La corruzione e l’inefficienza, derivante spesso dall’inadeguatezza delle persone chiamate a ricoprire ruoli politici e manageriali, pesano sul bilancio della città in maniera inaccettabile. La criminalità diffusa brucia risorse e allontana le imprese sane. Le opportunità sono tante: ad esempio ricostruire recuperando le opere abbandonate o incompiute, riprendersi il territorio eliminando il degrado in tante aree abbandonate, promuovere il settore cinematografico a ciclo completo, favorire l’utilizzo dei terreni agricoli per una produzione bio a km 0, favorire la creazione di un polo accademico e di ricerca all’avanguardia che faciliti la nascita di start-up e la localizzazione di imprese ad alta tecnologia.

Per puntare a questo salto di qualità servono sicuramente un sindaco “visionario” che, con una squadra di livello, sappia immaginare la Roma del 2050 e sappia farci credere che il sogno possa divenire realtà. Servono anche regole chiare e coerenti, cosa di cui oggi Roma non dispone. In Parlamento sono ora in discussione sei progetti di legge per Roma Capitale che mirano a porre ordine tra le varie componenti che insistono sul territorio: municipi, Roma Capitale, Città metropolitana, Regione e Stato. L’Osservatorio parlamentare per Roma, composto da 43 parlamentari di tutti gli schieramenti, sta da tempo lavorando per favorire una mediazione tra le varie proposte e un dialogo con il sindaco e con la città per la definizione di regole chiare, snelle e applicabili, così da fornire al futuro sindaco gli strumenti più adeguati per gestire una realtà obiettivamente complessa e appesantita da problemi a lungo irrisolti e rinviati.

Tra poco si voterà per la futura giunta ed è bene che ognuno sia consapevole dell’importanza del proprio voto: non votare significa di fatto delegare ad altri e quindi rinunciare al proprio ruolo; il votare superficialmente o contro qualcuno significa sprecare la possibilità di scelta. È perciò consigliabile documentarsi soprattutto sui programmi dei vari candidati e sui loro collaboratori, perché solo una squadra forte può riuscire nell’intento. (Roberto Corbella, segretario generale Per Roma)

6 settembre 2021