La rivelazione di Rodolfo Laganà: «Ho la sclerosi multipla»

L’annuncio nell’ambito di un convegno nella sede della Regione, dedicato a fare il punto sulla diffusione e la cura della patologia nel Lazio. «Voglio condividere, sperando che il mio impegno per la ricerca possa essere d’aiuto ad altri»

I primi sintomi sono iniziati intorno al 2008 ma la diagnosi ufficiale è arrivato solo quattro anni fa: «Ho la sclerosi multipla».  A dare l’annuncio choc è il noto attore di tv e di teatro Rodolfo Laganà che per la prima volta parla in pubblico della grave malattia che lo ha colpito. Ad ascoltarlo, emozionata, è la platea del convegno “Stare bene è un diritto, realizzarlo è un dovere” tenutosi ieri, martedì 4 novembre, presso la sede della Regione Lazio. L’appuntamento – patrocinato, tra gli altri, dalla Presidenza della Repubblica e dal Vicariato di Roma – è stato organizzato dall’Università e dal Policlinico di Tor Vergata insieme all’associazione Animo e all’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) per fare il punto sullo stato di diffusione e cura della patologia nel territorio laziale. Intervenuto alla conferenza, Laganà ha raccontato di aver scoperto la malattia, iniziata con un dolore alla gamba, solo dopo un lungo e lento percorso di analisi, tra risonanze e test neurologici. «Mi vergognavo di essere malato e per questo non volevo dirlo a nessuno. Non riuscivo ad accettarlo».

Quella negazione, però, sembrava peggiorare il quadro clinico: «Mi sono accorto che,  a tenermi dentro questa verità, anche i sintomi della sclerosi multipla diventavano più severi e allora ho capito che avrei dovuto buttare fuori tutto». Viviamo «in una società di “mi piace” e “condividi” – ha spiegato l’attore, riferendosi ai meccanismi su cui si reggono i social network -. Certo, non posso proprio dire che ciò che sto attraversando “mi piace” però voglio “condividerlo”, sperando che la mia testimonianza e il mio impegno per la ricerca possano essere d’aiuto anche per altre persone». Un impegno, questo è l’appello, che necessita però della collaborazione su più fronti: del  pubblico e del privato, delle associazioni e delle istituzioni. «Vivere con la sclerosi multipla – spiega Roberta Amadeo, presidente Aism, anche lei colpita dalla malattia – è un viaggio faticoso e difficile. Il bagaglio è ingombrante ma in campo ci sono l’ottimismo  e la fiducia verso quella ricerca che si è impegnata a garantire risposte e cercare nuovi trattamenti e terapie personalizzate che, unite alla riabilitazione, sono fondamentali per migliorare la qualità di vita per ciascuno di noi».

Malattia cronica, invalidante e imprevedibile, che si manifesta per lo più con disturbi del movimento, della vista e dell’equilibrio, la sclerosi multipla è una delle più gravi del sistema nervoso centrale e oggi, in Italia, riguarda circa 70mila persone: «Una diagnosi nuova ogni 4 ore», riferisce Diego Centonze, direttore responsabile del Centro sclerosi multipla del Policlinico Tor Vergata. A essere maggiormente colpiti sono i giovani (per i quali è la seconda causa di disabilità dopo gli incidenti stradali) e le donne, quest’ultime con un rapporto di 2 a 1 rispetto agli uomini. Elevato il costo sociale della malattia: circa 2,7 miliari di euro l’anno. A Roma è attivo il Centro Aism, ora interno alla Sezione di via Cavour, che rappresenta un concreto punto di aggregazione per le persone affette dalla malattia. «Abbiamo tuttavia bisogno – è la richiesta di aiuto che lancia Giancarlo Silveri, presidente della sezione capitolina dell’Aism – di nuovi volontari e di un dialogo più costante e produttivo con le istituzioni, sia aRoma che nel resto della provincia, che pure dovremmo coprire ma dove siamo praticamente assenti».

Nell’attesa che il 14 novembre venga presentato un nuovo modello assistenziale per i malati di sclerosi multipla elaborato dalla Regione Lazio, si è obbligati intanto a fare i conti con una quotidianità difficile, fatta di piccoli, grandi ostacoli per chi ha una disabilità: «Sarà certamente preso da impegni – lamenta in chiusura Silveri – ma ancora non riusciamo ad incontrare il presidente del nostro municipio per chiedergli lo scivolo per disabili, necessario per accedere alla sede. Sembra poco ma non lo è».

5 novembre 2014