La riforma liturgica, convegno al Sant’Anselmo

A promuoverlo, l’Ufficio liturgico diocesano, il Pontificio Istituto Liturgico e il Centro liturgico vincenziano. Tra i relatori, l’arcivescovo vicario De Donatis, monsignor Piero Marini e il vescovo Brandolini

“La riforma liturgica nella diocesi di Roma”. Se ne parla giovedì 31 maggio a partire dalle 18.30 al Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo, in piazza dei Cavalieri di Malta 5. L’occasione è il convegno promosso da Ufficio liturgico diocesano, Pontificio Istituto Liturgico e Centro liturgico vincenziano. Il primo intervento in programma è quello di monsignor Piero Marini, presidente del Pontificio Consiglio per i congressi eucaristici internazionali, che parlerà de “La prima fase della riforma”. Dopo di lui sarà il vescovo Luca Brandolini, vicario capitolare della basilica lateranense, a tenere una relazione su “L’attuazione della riforma”. Infine il contributo dell’arcivescovo vicario Angelo De Donatis, sul tema “Promuovere e custodire la liturgia oggi”. A fare da moderatore, il preside dell’Istituto Sant’Anselmo, il benedettino Jordi-a Piqué i Collado.

Durante l’incontro sarà presentato il volume “La riforma liturgica nella diocesi di Roma. Studio in prospettiva storica e pastorale (1956–1975)”, di padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano. «La riforma liturgica è stata avviata ma c’è bisogno ancora di proseguire il lavoro iniziato», osserva il religioso, spiegando le motivazioni al cuore dell’iniziativa del 31 maggio. «È come aver acceso un fuoco che però deve essere continuamente alimentato. La tavola rotonda nasce proprio con questo obiettivo, di alimentare questo fuoco – le parole di padre Midili -, perché veramente attraverso la liturgia le persone possano incontrare il Signore. Dobbiamo mettere in pratica sempre più quello che il Concilio ha indicato. Riflettere sulla riforma liturgica non è riflettere sul modo in cui si fanno i riti, ma sul modo in cui tutti riescono a partecipare alla preghiera della Chiesa. È il modo in cui la Chiesa madre si prende cura di tutti i suoi figli».

29 maggio 2018