La Repubblica Ceca devastata dal ciclone Boris

Allerta massima in 38 località. Oltre 50mila le case senza corrente nella parte nord; migliaia gli evacuati in quella orientale. Attivate le squadre di crisi di Caritas

Nella Repubblica Ceca è allerta massima per 38 diverse località, dopo il passaggio del ciclone Boris, che ha colpito gran parte dell’Europa centrale. Oltre 50mila le abitazioni rimaste senza corrente elettrica per un prolungato blackout nella zona settentrionale del Paese, mentre in quella orientale sono state fatte evacuare migliaia di persone. Anche Charita Cr, della Repubblica Ceca, «ha attivato tutte le sue squadre di crisi, sia a livello centrale, diocesano e regionale, come parte del suo sistema di risposta tempestiva agli eventi straordinari. I vescovi – si legge in una nota – assicurano a tutti coloro che vivono nelle zone colpite la loro preghiera e invitano le parrocchie a pregare per coloro che stanno lottando per le conseguenze dell’alluvione e ad aiutarsi a vicenda».

La Caritas ceca spiega di essere in stretto contatto con la direzione generale dei vigili del fuoco e di salvataggio, nonché con le squadre di crisi regionali e locali. Il coordinatore nazionale degli eventi straordinari di Charita Cr, monsignor Vít Kraus, assicura un aiuto immediato: «Stiamo monitorando attivamente la situazione e, in collaborazione con i componenti del Sistema di soccorso integrato, siamo pronti a fornire un aiuto mirato. E questo sia nel campo dell’aiuto volontario e materiale immediato, fornendo assistenza psicosociale o intervento in caso di crisi, sia nel campo del successivo aiuto finanziario tramite una raccolta pubblica».

Attivato anche un numero di emergenza disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per le vittime delle inondazioni. La responsabile Zdeňka Švancarová racconta che nelle ultime ore la linea sta registrando un progressivo aumento delle chiamate riguardanti la situazione alluvionale. «Vedremo come si svilupperà la situazione e, se necessario, saremo pronti a rafforzare il personale», assicura. La linea fornisce assistenza psicologica e informazioni pratiche, ad esempio sui preparativi per l’evacuazione.

Critica la situazione a Bělé pod Pradědem. «Da un giorno all’altro la situazione è peggiorata in modo catastrofico», racconta Robert Neugebauer, dipendente della Caritas dell’arcidiocesi di Olomouc, che vive nella cittadina. L’elettricità non funziona. Anche la distribuzione del gas presenta malfunzionamenti. L’acqua del rubinetto è diventata torbida. Sia la rete telefonica che quella dati sono inattive. Per fortuna, l’acqua in queste ore è scesa di qualche decina di centimetri e questo ha permesso di capire quali sono i danni e quanto sono gravi. In diversi luoghi per esempio sono stati distrutti pezzi di strada e questo sta rallentando gli aiuti. «Il fiume – racconta l’operatore – si trova praticamente in un canale completamente nuovo. Dove scorreva originariamente sono visibili dei massi, mentre il flusso principale è stato spostato in luoghi dove non c’era affatto».

16 settembre 2024