La Regola bollata, «messaggio di gioia che riempie il cuore e la vita»

Nella basilica lateranense, la celebrazione della famiglia francescano per gli 800 anni del documento del santo di Assisi. La lettera del Papa letta dal vicario De Donatis: «Sostenete tenacemente la Chiesa, riparatela con l’esempio e la testimonianza, anche quando sembra costare di più!»

Gli occhi alla croce di San Damiano e i cuori immersi nella meditazione. Tanti i Francescani, consacrati, consacrate e laici, che hanno riempito la basilica di San Giovanni in Laterano ieri, 29 novembre, per la celebrazione degli ottocento anni della Regola di san Francesco d’Assisi. «La Regola bollata è un messaggio di gioia che riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù». In questo modo Papa Francesco – attraverso la lettera proclamata dal cardinale Angelo de Donatis – ha voluto ricordare l’importanza e l’attualità dello storico documento.

La celebrazione si è svolta ripercorrendo il cammino della Regola attraverso una processione divisa in dodici momenti – uno per ogni capitolo dello scritto – e illuminata dalla croce di San Damiano, luce e rivelazione della nuova vita del Vangelo, «centro dell’esistenza di san Francesco», come ha ricordato il pontefice. I capitoli della Regola, inoltre, sono stati accompagnati da canoni cantati e dalle testimonianze dei Ministri generali degli ordini francescani, tra i quali fra Massimo Fusarelli, Ministro generale dell’ordine dei frati Minori, fra Maurizio Placentino, delegato del Ministro generale dell’ordine dei frati Minori Cappuccini, e fra Jan Maciejowski, vicario generale dell’ordine dei frati Minori Conventuali.

Francesco ha chiesto ai membri della famiglia francescana di lasciarsi ispirare dalla Parola del Signore, punto focale della spiritualità. «Siate uomini e donne che alla Sua scuola apprendono davvero “regola e vita”», ha sottolineato il Papa, il quale ha ricordato come sia necessario rimanere nella Chiesa per vivere gli insegnamenti del Signore Gesù, così come ha fatto san Francesco. «In quel legame di “obbedienza e riverenza” al Papa (Onorio III) e alla Chiesa di Roma, egli ha riconosciuto un elemento essenziale per la fedeltà alla chiamata e per ricevere Cristo nell’Eucaristia – ha spiegato Francesco -. Sostenete tenacemente la Chiesa, riparatela con l’esempio e la testimonianza, anche quando sembra costare di più!», sono ancora le parole del vescovo di Roma.

La lettera del Papa si conclude con l’esortazione ad andare per il mondo, così come il Poverello d’Assisi ha insegnato. Una missione «possibile a tutti», ha sottolineato Francesco, in sintonia anche con il suo invito alla Comunità cristiana a essere «Chiesa in uscita», contenuto nella Evangelii gaudium. «Andare per il mondo significa concretamente realizzare la vocazione itinerante in uno stile di fraternità, annunciando la pace del Signore e affidandovi alla Provvidenza», ha spiegato ancora il pontefice. Da qui il suo invito a portare avanti questo compito «in fraternità e in “minorità”, condividendo la beatitudine della povertà, divenendo un segno evangelico eloquente e mostrando alla nostra epoca, segnata purtroppo da guerre e conflitti, da egoismi di ogni genere e logiche di sfruttamento dell’ambiente e dei poveri, che il Vangelo è davvero la buona notizia per l’uomo per la costruzione di una nuova umanità insieme al coraggio di mettersi in cammino verso Gesù».

La celebrazione è stata conclusa dalla riflessione del cardinale De Donatis, il quale ha parlato di «santa seduzione spirituale», riferendosi al desiderio di Francesco di scrivere e chiedere la conferma della Regola. «Il Poverello d’Assisi è rimasto totalmente affascinato e sedotto dallo stile di vita semplice presente nel Vangelo – ha sottolineato -. Ha colto come l’unico modo autentico di servire il regno di Dio fosse quello di lasciare che il Signore irrompesse con forza nel suo cuore e in quello di tutti gli uomini e le donne che avrebbe incontrato». Da qui l’augurio di De Donatis: «Desidero per tutti voi che vi lasciate sedurre dall’amore del Signore crocifisso e risorto. Imparate da san Francesco, che ha trovato la sua pienezza e felicità nel vivere il Vangelo. Solo così sui vostri volti vivranno la luce e l’amore di Dio», ha concluso il porporato, invocando la benedizione del Signore a nome di Papa Francesco, nell’applauso di una basilica in festa.

30 novembre 2023