La questione ambientale, “pro-vocazione” al dialogo

Inaugurati al Laterano gli incontri a due voci sulla Laudato si'. Il presidente dell'Europarlamento Sassoli: «Ripartire da una politica che metta l'uomo e il pianeta al centro della scena». Due «malattie»: nazionalismo e antisemitismo

Con un appello alla responsabilità comune del presidente del Parlamento europeo David Sassoli, per «un cammino audace in cui il coraggio e la capacità di dialogo devono manifestarsi e svilupparsi» alla luce di «un’enciclica che è conciliare e cita tutti: i padri ortodossi, i teologi protestanti, i vescovi della Chiesa cattolica», si è aperto ieri sera, 11 novembre, l’itinerario di riflessione sulla Laudato si’ di Papa Francesco “Insieme per la nostra casa comune”, promosso dalla diocesi di Roma per l’anno pastorale 2019-2020. Ad accogliere l’europarlamentare nella basilica di San Giovanni in Laterano, il cardinale vicario Angelo De Donatis, che ha proposto una riflessione teologico-biblica su “Il dialogo sull’ambiente nella politica internazionale”, tema-guida della serata.

1° incontro "Insieme per la nostra casa comune", David Sassoli, 11 novembre 2019«Questa enciclica – ha affermato Sassoli – racconta i sentimenti di uomini che hanno perso la bussola e cercano di ritrovarla e ci dice che abbiamo bisogno di umanizzarci e regolarizzarci, ripartendo dalla politica, mettendola al servizio di un mondo che non ha più regole e ponendo l’uomo e il pianeta al centro della scena». In particolare, guardando alle sfide di oggi, Sassoli ha evidenziato come «l’Europa, con i suoi 70 anni di storia, ha ancora una funzione molto importante» e quanto «se vogliamo raccogliere le ansie che il Papa ci indica, come nel caso dell’Amazzonia, abbiamo bisogno di strumenti e di avere la forza di imporre i nostri valori, quelli che fanno da sottofondo a questa enciclica». Il presidente ha poi ribadito che «un ambiente depredato aumenta la povertà e l’ingiustizia» e che «la questione sociale, economica e ambientale sono le stesse facce di una sfida che abbiamo di fronte a noi, priorità della nuova legislazione», per la quale«l’Europa che cosa può fare?», si è chiesto dunque Sassoli. L’Europa, ha risposto, «non può servire solo gli standard di vita degli europei. Dobbiamo custodire qualcosa che valga non solo per noi, ma per tutti gli altri: se non riusciamo a fermare il meccanismo della globalizzazione, cerchiamo almeno di regolarlo. Come fare? Il Papa ci dà il segreto: il dialogo. Con le altre religioni, con gli uomini, tra i popoli». Per l’Europa «vuol dire guardare a chi ci è accanto con partecipazione, a ciò che accade nel Mediterraneo, alle frontiere, in Medio Oriente»; se l’Europa resta chiusa in se stessa, «non sarà d’aiuto – ha ammonito Sassoli -, se poi si divide, ancora meno. Abbiamo bisogno di incrociare i destini tra Europa e Africa» e di «essere vigili e preparati per fare in modo che in particolare due “malattie” non degenerino: il nazionalismo, cioè il rischio dell’autosufficienza – ma in questa fase storica nessuno può dirsi tale -, e l’antisemitismo, una malattia europea che ritroviamo sempre in tutte le stagioni di crisi: è la malattia della ricerca del nemico».

1° incontro "Insieme per la nostra casa comune", De Donatis, 11 novembre 2019Anche il cardinale vicario ha evidenziato che «una peculiare chiave di lettura dell’enciclica “Laudato si'” è quella del dialogo rispetto a specifici ambiti di intervento, primo fra tutti quello della politica internazionale»; il Papa infatti «sottolinea più volte l’interdipendenza che ci obbliga a pensare a un mondo solo e a un progetto comune», ha detto De Donatis. «Il primo passo da compiere – ha evidenziato poi commentando un brano del Siracide – è quello del discernimento del cuore, cui spetta il compito di vegliare affinché gli uomini custodiscano e contemplino con gratitudine le meraviglie del creato che il Creatore ha affidato all’uomo nella sua generosità». In particolare, ha ammonito De Donatis, «bisogna distinguere nel proprio cuore ciò che è bene da ciò che è male, ciò che viene dallo Spirito Santo da ciò che viene dallo spirito del mondo».

Elena Sofia Ricci, 1° incontro "Insieme per la nostra casa comune", basilica di San Giovanni, 11 novembre 2019 1° incontro "Insieme per la nostra casa comune", David Sassoli, Angelo De Donatis, 11 novembre 2019 Angelo De Donatis, 1° incontro "Insieme per la nostra casa comune", basilica di San Giovanni, 11 novembre 2019

 

 

 

 

Il ciclo di incontri «su un’enciclica profetica e di grandissima attualità», come aveva spiegato introducendo la serata e il percorso mensile di approfondimento sulla “Laudato si'” don Walter Insero, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato, continuerà il 9 dicembre: in dialogo con il cardinale vicario il meteorologo e climatologo Luca Mercalli.

12 novembre 2019