La proposta Caritas per un “Natale solidale in libreria”

L’iniziativa dal 6 al 24 dicembre in 4 punti vendita della Capitale, a sostegno della campagna “Mi accompagni a scuola?” e del progetto di Scuola Mobile in Sri Lanka. La formazione per i volontari

Incartare i pacchetti di Natale, e nel frattempo raccontare ai clienti delle quattro librerie aderenti all’iniziativa la campagna Caritas “Mi accompagni a scuola?“. È questo il compito che attende i volontari del “Natale solidale in libreria”, l’iniziativa che ogni anno la Caritas diocesana di Roma propone per «avvicinarci al Natale costruendo e condividendo insieme un momento di solidarietà», spiegano dal Settore Pace e mondialità. Al centro, la convinzione che «un’istruzione di qualità ha il potere di porre fine ai cicli intergenerazionali di disuguaglianza, migliorando la vita dei bambini e delle società in cui vivono».

Nasce da qui la scelta della Caritas di sostenere, quest’anno, attività educative rivolte a quanti non hanno accesso al sistema scolastico in Sri-Lanka, in particolare nella parrocchia di San Sebastiano, nella zona rurale di Solepura, dove c’è in progetto la nascita di una Scuola Mobile. «Vogliamo migliorare le condizioni di vita dei bambini, delle loro famiglie e delle loro comunità – proseguono i responsabili Caritas -. Vogliamo raccontare e far conoscere la realtà. Vogliamo invitare a riflettere sui perché che si celano dietro alle diseguaglianze».

Proprio per questo ai volontari che aderiranno all’iniziativa del Natale Solidale è chiesto di svolgere un incontro di formazione a scelta tra 4 proposte: il 6 e il 12 dicembre dalle 19 alle 20.30 a Ponte Casilino; il 7 e il 13 dicembre dalle 15 alle 16.30 nel Palazzo del Vicariato. La presenza in libreria poi – Borri books alla Stazione Termini, Tiburtina Incipit in via Giuseppe Marcotti 51-53, Tra le righe in viale Gorizia 29 e I Granai al Centro commerciale I Granai – si articolerà in turni di circa 5 ore, dalle 8 alle 21, tutti i giorni.

«Educare non ha niente a che fare con insegnare o manipolare. Educare è offrire l’opportunità di essere liberi e capaci di affrontare la vita», chiariscono i responsabili del Settore Pace e mondialità, tornando sul senso di questa campagna di solidarietà. «Educare nasce dall’ascoltare, dal conoscere e dal capire. Un percorso educativo non parte da chi vuole insegnare a tutti i costi qualcosa ma da chi desidera rendere dignitosa la sua vita. Per farlo occorre incontrare la storia di chi vuole apprendere e condividere le materie che trattano di dignità, rispetto, autonomia». Anche scrivere e leggere allora «diventano strumenti. Fare sì che ogni uomo sia libero è il cuore del programma. Non si educa solo a scuola; ci si educa imparando a considerare e a rendere gli altri sempre capaci di generare speranze durante il nostro viaggio. Ecco perché educare, come tutti i verbi che fanno comunità, si coniuga al presente. Prima persona plurale».

Per informazioni e adesioni: tel. 06.69886383, email sepm@caritasroma.it.

28 novembre 2017